
All’Università di Pisa un Centro per studiare gli effetti del cambiamento climatico

Il neonato Centro interdipartimentale di ricerca per lo studio degli effetti del cambiamento climatico (Cirsec) dell’Università di Pisa ha il suo direttore: a ricoprire la carica è stato eletto Giacomo Lorenzini (nella foto, ndr), docente di Patologia vegetale nel dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, e membro del Senato accademico, da tempo impegnato nel campo della fitotossicologia, con particolare riferimento allo stress ossidativo da inquinanti aerodispersi e ai servizi ecosistemici in ambito urbano.
Ad oggi aderiscono al Centro i dipartimenti di Biologia, Scienze politiche e Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, per un totale di 72 docenti, in una ottica fortemente improntata alla multidisciplinarità, strumento prezioso per il lavoro del Cirsec.
Come spiegano dall’Ateneo pisano la mission del Centro è infatti quella di promuovere, coordinare e svolgere studi e sostenere il trasferimento tecnologico e la valorizzazione e condivisione dei prodotti della ricerca, delle conoscenze e delle competenze acquisite su temi inerenti gli effetti del cambiamento climatico su tutte le forme biologiche e sui loro ambienti di vita. Sarà prioritario il ruolo di interfaccia propositiva del Centro nei confronti degli stakeholder, a cominciare dagli amministratori pubblici e dai policy maker a scala locale, regionale e nazionale. Il Centro agirà pure da elemento propulsore per attività didattiche anche post-universitarie.
La costituzione di qualificati gruppi di lavoro interdisciplinari faciliterà l’accesso a bandi di ricerca su base competitiva, anche a livello internazionale. Saranno altresì previste azioni di promozione dell’organizzazione di eventi scientifici e corsi di formazione, aggiornamento e divulgazione rivolti a professionisti, produttori, associazioni e cittadini. Rientrano tra le competenze anche temi relativi all’educazione ambientale, con il coinvolgimento di insegnanti, docenti, alunni e loro familiari in attività di formazione, ivi comprese campagne di esperienze pratiche sul territorio.
