Il principe ereditario saudita: «Entro 10-15 anni potrebbe scoppiare una guerra con l’Iran»
Teheran: «Parole deliranti e stupide». E l’Iran smentisce di fornire missili balistici allo Yemen
[30 Marzo 2018]
Durante la sua visita di Stato neghli Udsa il Il potentissimo principe ereditario saudita Mohammed bin Salman ha previsto che entro 10-15 anni l’Arabia Saudita potrebbe dichiarare guerra all’Iran. In un intervista al Wall Street Journal, bin Salman ha spiegato che «Se non riusciamo a fare ciò che stiamo cercando di fare [imponendo sanzioni all’Iran], avremo probabilmente una guerra con l’Iran tra 10-15 anni». L’uomo forte di Riyadh, che regna davvero all’ombra del suo vecchio e malato padre Re Salman ha iyadh si sono scontrati su varie questioni negli ultimi anni. La crisi siriana, in particolare il futuro del governo siriano sotto il presidente Bashar Assad, rimane uno dei principali ostacoli.
Il ministero degli esteri iraniano ha definito «deliranti e stupide» le dichiarazioni del principe ereditario saudita , che ha accusato anche Teheran di dare ospitalità ai leader di Al Qaeda, cioè un’organizzazione sunnita che professa il wahabismo saudita e che odia gli sciiti iraniani. Il portavoce del ministero degli esteri iraniano ha aggiunto: «Questo inesperto parvenu che sogna la guerra o non sa cosa sia la guerra o non ha studiato la storia o purtroppo non si è consultato con una persona saggia».
Dopo l’arrivo al potere di bin salman, i rapporti con l’Iran sono ulteriormente peggiorati: il principe saudita ha dichiarato che il suo Paese si sarebbe dotato di armi nucleari se il programma nucleare punterà a creare armi di distrizione di massa (cosa smentita dall’International atomic Energy agency) e ha definito il leader supremo dell’Iran, l’Ayatollah Khomeini, «il nuovo Hitler». L’Arabia Saudita e Israele sostengono Donald Trump nelle sue critiche all’accordo nucleare firmato nel 2015 da Iran e G5+1 (Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia, Usa e Germania) con la supervisione dell’Unione europea,
Iraniani e sauditi si confrontano anche in Siria e nello Yemen e proprio riguardo alla guerra in corso quest’ultimo Paese l’Iran ha inviato una lettera all’Onu nella quale respinge ancora una volta come «Immaginarie e infondate» le accuse saudite aTeheran di inviare issili nello Yemen. Per gli iraniani, «Il regime di Riyad ha ripetutamente usato lo stesso “scenario” per distogliere l’attenzione dalle atrocità in corso contro gli yemeniti persone».
Nella lettera inviata dall’ambasciatore dell’Iran allìOnu, Gholamali Khoshroo, al segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e al capo del Consiglio di sicurezza Karel Jan Gustaff van Oosterom, si legge che «Accusare l’Iran di fornire missili balistici a una delle parti coinvolte nel conflitto nello Yemen non è altro che un tentativo di insabbiare la brutale e illegale aggressione contro lo stesso paese, lo Yemen, e distogliere l’attenzione dalla situazione estremamente terrificante causata da tale aggressione, Il blocco aereo e marittimo imposto da Riyadh allo Yemen oltre ad infliggere sofferenze intollerabili al popolo yemenita, rende impossibile la fornitura di qualsiasi equipaggiamento militare alle forze yemenite».
Pochi giorni fa, Abdallah al-Moallimi, il rappresentanto saudita all’Onu, aveva accusato la Repubblica islamica dell’Iran di aver fornito missili agli Houthi sciiti che al potere nella capitale Sana’a e che controllano il nord dello Yemen rspingendo da tre anni gli attacchi arerei e terresti dalla coalizione araba sunnita a guida saudita appoggiata (e armata) dagli occidentali .
Ieri il portavoce della Coalizione, il colonnello saudita Turki al Maliki, aveva mostrato i resti di missili lanciati dallo Yemen contro l’Arabia Saudita e ha detto che ci sarebbero prove che questi missili siano stati prodotti dall’Iran, minacciando una possibile rappresaglia contro la Repubblica islamica.
L’agenzia stampa ufficiale iraniana Pars Today ribatte che «L’attacco missilistico degli Houthi è giunto in concomitanza con il terzo anniversario dell’aggressione militare della Coalizione della vergogna guidata dall’Arabia Saudita, iniziata il 25 marzo 2015, a sostegno dell’ex dittatore yemenita Hadi».
Secondo al Maliki, «La dinamica dell’attacco rappresenta un passo avanti nelle capacità missilistiche degli al Houthi, considerato che i razzi hanno colpito quasi in contemporanea diverse città dell’Arabia Saudita: Riad, Khamis Mashit, Najran e Jizan». Ma i missili yemeniti non avrebbero fatto vittime òperchè sono stati stati intercettati e distrutti dal sistema di difesa anti-aerea saudita.
Pars Today sottolinea che «Da novembre, i combattenti al Houthi – sostenuti dall’esercito yemenita (la fazione che si è ribellata ad Hadi, ndr) – hanno lanciato diversi missili balistici contro l’Arabia Saudita per rappresaglia. Tuttavia, con l’ultimo lancio, sono riusciti per la prima volta a raggiungere anche Riyadh, che dista oltre 700 chilometri dal confine tra Yemen e Arabia Saudita».