Il Consiglio di Stato ha bocciato il termovalorizzatore di Case Passerini
Ha confermato l'annullamento dell'autorizzazione alla costruzione dell'impianto, già disposto dal Tar nel novembre 2016
[24 Maggio 2018]
Nella tarda mattinata di oggi il Consiglio di stato ha stabilito l’annullamento dell’autorizzazione alla costruzione del termovalorizzatore previsto a Case Passerini (Firenze): arriva così la conferma del pronunciamento depositato dal Tar Toscana a novembre 2016, che già aveva bocciato – pur rigettando gli ipotizzati problemi di compatibilità ambientale dell’impianto – l’Autorizzazione unica con la quale la Città Metropolitana autorizzava (nel 2015, mentre il Protocollo d’intesa risale addirittura al 2005) la realizzazione del termovalorizzatore.
Per tirare le fila del procedimento e spiegare la sentenza odierna, l’Avvocatura regionale ha elaborato una nota su richiesta del presidente della Regione Enrico Rossi, che riportiamo di seguito integralmente:
La sentenza del Consiglio di Stato, sez. V, n. 3109 del 2018 ha respinto il ricorso proposto dall’ATO Toscana Centro ed anche il ricorso incidentale proposto dal WWF, da Italia Nostra e dall’Associazione Forum Ambientalista. In questo modo è confermato l’annullamento dell’autorizzazione unica ambientale rilasciata dalla Città Metropolitana di Firenze in data 23 novembre 2015 per la realizzazione e la gestione dell’impianto inceneritore di Case Passerini.
Questa decisione è motivata con il fatto che gli interventi di rinaturalizzazione denominati “boschetti della piana” (che la Città Metropolitana aveva previsto come misura di compensazione) avrebbero dovuto essere eseguiti prima della realizzazione e messa in esercizio dell’impianto perché altrimenti viene frustata la finalità delle misure di rinaturalizzazione, che servono per mitigare l’impatto ambientale del realizzando termovalorizzatore, ciò, tra l’altro, in un’area già fortemente antropizzata.
Il Consiglio di Stato inoltre afferma che “la nuova evenienza determinata dal progetto aeroportuale avrebbe imposto una complessiva rivalutazione della situazione ambientale e sanitaria della Piana (anche in considerazione degli esiti della VIS, fase III, tant’è che la stessa Conferenza di servizi nella riunione del 17 novembre 2014 non aveva mancato di rilevare come “l’eventuale futuro insediamento nell’area di nuove strutture e infrastrutture sarà oggetto di valutazioni che terranno conto della sovrapposizione degli effetti cumulati ai sensi delle norme vigenti”.
«La sentenza del Consiglio di Stato mette la parola fine al termovalorizzazione di Case Passerini – commenta il presidente della Regione Enrico Rossi – Come abbiamo detto ieri in Consiglio regionale, ci prepariamo a predisporre un nuovo piano dei rifiuti che accrescerà la raccolta differenziata e il riuso, riducendo ulteriormente gli impianti di incenerimento e le discariche».
Secondo il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi, schierato storicamente contro la realizzazione dell’impianto di Case Passerini, si tratta di «una splendida notizia per i cittadini della Piana. Ora è necessario che tutte le istituzioni avviino un lavoro comune di riflessione da estendere a tutte le opere previste per la Piana e che, nel caso della gestione dei rifiuti, non può che sfociare nella definizione di un nuovo Piano regionale. Accogliamo positivamente, in questo senso, le aperture arrivate dal presidente della Regione Enrico Rossi».
Si tratta ora di capire come verranno gestite le massimo 198.400 tonnellate di rifiuti urbani l’anno (ovvero il 25-30% dei rifiuti di tutta la Toscana centrale) che secondo il vigente Piano regionale rifiuti e bonifiche avrebbero potuto essere bruciate a Case Passerini, producendo al contempo energia elettrica per circa 125 GWh/anno, pari al fabbisogno di circa 40.000 famiglie.
La risposta, come preannunciato dal presidente Rossi, è attesa appunto al termine della revisione del Prb che la Giunta inizierà a partire da giugno, per poi consegnare «il primo documento» che sarà sottoposto alla discussione in Consiglio regionale alla fine di luglio.