Buone notizie: il segretario degli interni Usa Zinke si dimette travolto da scandali e corruzione
Esultano gli ambientalisti, ma anche il suo probabile successore è un lobbista dei combustibili fossili
[17 Dicembre 2018]
Molto probabilmente l’atteggiamento di “ostruzionismo morbido” tenuto dalla delegazione statunitense alla Cop24 Unfccc conclusasi sabato a Katowice era dovuto al fatto che il segretario di Stato Usa Ryan Zinke era nei guai e aveva altro a cui pensare che a un summit Onu sul clima. Infatti, proprio nel giorno della conclusione della Cop24, Donald Trump ha twittato che il mandato di Zinke finirà il 30 dicembre, liquidando rapidamente uomo che ha utilizzato senza ritegno per compiere veri e propri attentati all’ambiente statunitense, Il licenziamento di Zinke arriva nel bel mezzo di un vortice di scandali e 17 indagini federali sulla sua condotta che lo hanno travolto. Zinke alla fine si è dimesso.
Esultano le associazioni ambientaliste. Nicole Ghio, senior program manager per i combustibili fossili di Friends of the Earth ha detto che «I giorni del saccheggio delle nostre terre da parte di Zinke per di arricchire se stesso ei suoi amici sono finiti. Con una media di quasi un’indagine federale al mese aperta sulla sua condotta durante il suo mandato, l’etica altamente discutibile di Zinke lo ha finalmente steso. Ora, è solo un altro nome sulla lista di disgraziati funzionari di gabinetto di Trump, che il Congresso guidato dai Repubblicani non è riuscito a dichiarare responsabili. Zinke ha usato male i fondi dei contribuenti, ha fatto commenti razzisti e ha violato le terre pubbliche americane. Mentre il nome di Zinke sarà dimenticato, i suoi regali alle Big Oil devono essere ricordati e restituiti. La partenza di Zinke non cancella tutti i danni che ha causato».
Ma la Ghio sa bene che l’addio di Zinke non risolve il problema: «Ora deve essere fermato il suo probabile successore David Bernhardt. La storia del lobbismo di Bernhardt per gli interessi speciali e i suoi profondi legami con le compagnie di combustibili fossili, lo rendono un conflitto di interessi ambulante. Mentre il nuovo Congresso entra in carica i Democratici devono scavare nella corruzione del Dipartimento degli Interni di Trump che sfrutta le nostre terre e le nostre acque a beneficio dei profitti delle imprese invece che del popolo americano».
Anche Sierra Club, la più grande e autorevole associazione ambientalista Usa, non nasconde la sua soddisfazione e, allo stesso tempo, la sua preoccupazione: «Mentre era in carica, Zinke ha guidato il più grande attacco alle terre e alle acque pubbliche americane della storia, eliminando le protezioni per oltre 2 milioni di acri di terre pubbliche e aprendo tutte le nostre coste alla trivellazione di petrolio e gas. David Bernhardt, il probabile segretario ad interim, è la persona che ha aiutato Zinke ad ogni passo lungo questa strada ha estesi collegamenti con più di una dozzina di companies con le quali faceva affari prima di entrare al Dipartimento».
Il direttore esecutivo di Sierra Club, Michael Brune, «I nostri parchi nazionali e le terre pubbliche sono l’idea migliore che ha avuto l’America, ma lasciare che Ryan Zinke li distruggesse è stata una delle peggiori idee avute dall’Amministrazione Trump. Le nostre terre pubbliche dovrebbero essere protette per consentire a ogni persona di esplorarle, ma la cosa migliore è Ryan Zinke abbia mai fatto per proteggerle è stato dimettersi. Piuttosto che per il suo lavoro nel dipartimento e in tutto il Paese per preservare l’eredità naturale del nostro Paese, Zinke sarà ricordato per il suo comportamento corrotto e per i suoi attacchi costanti alle terre, alle acque e alla fauna selvatica che tutti noi abbiamo cari. Ha dimostrato chiaramente che non può più ricoprire nessun incarico pubbliche. Il Senato non deve permettere che altre nostre terre e acque pubbliche vengano sacrificate agli inquinatori delle multinazionali. Il successore di Zinke deve essere qualcuno che rispetta la missione del Dipartimento degli Interni, in modo che possano mettersi al lavoro per riparare il danno che ha fatto Zinke e iniziare a proteggere realmente le nostre terre come si aspetta l’opinione pubblica. David Bernhardt, il lobbista dei combustibili fossili che è stato il braccio destro di Zinke per tutto il suo mandato e che ora è disgraziatamente destinato a sovrintendere il dipartimento, non è assolutamente quella persona».
Ma perché gli ambientalisti ce l’hanno così tanto con Bernhardt da non potersi nemmeno godere la fuga di Zinke? Perché, come spiega il New York Times, «Bernhardt, un ex lobbista del petrolio ha avuto un ruolo centrale nell’attuare l’agenda del presidente Trump per ridurre le misure di conservazione e di aprire i terreni pubblici alle trivellazioni e alle miniere. I sostenitori e i detrattori di mister Bernhardt dicono che mentre mister Zinke è stato il volto pubblico di alcuni dei più significativi rovesci nella salvaguardia delle public land nella storia della nazione, dietro le quinte era Bernhardt a tirare le leve politiche per mettere in att l’aggressivo programma energetico di Trump».
Kathleen Sgamma, presidente della Western Energy Alliance, un’associazione di piccole compagnie petrolifere e del gas, ricorda che «Bernhardt ha gestito il programma politico sin da quando è stato lì come vice-segretario». Per esempio, è stato Bernhardt occuparsi della controversa revisione di un programma per proteggere decine di milioni di acri dell’ habitat del gallo della salvia (Centrocercus urophasianus) in via di estinzione che però ha il difetto di vivere ancora in 10 Stati Usa ricchi di petrolio: Bernhardt qualche giorno fa ha proposto di eliminare ogni forma di tutela da circa 9 milioni di acri dell’habitat di questi tetraonidi, una mossa che aprirebbe in un colpo solo alle trivellazioni di petrolio e gas più territorio di qualsiasi iniziativa in questo senso presa dall’amministrazione Trump.
Trump, che ha abbandonato al suo destino il suo ex pupillo Zinke, se potrebbe nominare Bernhardt segretario agli interni, una nomina che richiederebbe la conferma del Senato, ma è anche possibile che possa scegliere qualcun altro. Ma l’ascesa di Bernhardt ricordsa molto quello che è successo all’inizio dell’anno all’Environmental protection agency (Epa), quando l’allora amministratore Scott Pruitt fu costretto a dimettersi dopo una serie di scandali (che in Italia sarebbero considerati poco più che acqua fresca) è venne sostituito da Andrew Wheeler, un ex lobbista del carbone con scarsa esperienza ambientale ma con ma con una profonda conoscenza dell’agenzia che dirige, visto che da lobbista ha cercato di far annullare i regolamenti sulle emissini inquinanti delle industrie precedentemente approvati dall’Epa.
La Sgamma sottolinea: «Vedo un parallelo con l’Epa. Gli ambientalisti volevano lo scalpo di Priutt e lo hanno preso, ma la politica non è cambiata. Mi aspetto che succeda la stessa cosa con gli interni».
Per esempio, il piano di Bernhardt per indebolire la protezione del Gallo della salvia si tradurrebbe in una vittoria per i suoi ex clienti dell’industria petrolifera, che hanno a lungo chiesto questo cambiamento. In particolare, per l’Independent Petroleum Association of America che da anni spinge per ridurre le misure di protezione federali sull’habitat di questi rari uccelli, A marzo, un gruppo di compagnie petrolifere, tra cui l’Independent Petroleum Association of America, ha scritto a Bernhardt per ringraziarlo del suo lavoro, «che ha annullato e rivisto le politiche di mitigazione e che ha superato di gran lunga l’autorità statale».
Bernhardt, un avvocato ed ex funzionario del Dipartimento degli Interni nell’amministrazione di George W. Bush è un ex militare dell’Us Navy fan delle politiche negazioniste climatiche di Trump. casting fuori centro stile. «Zinke è un po’ un cowboy, che spesso spara a casaccio e forse parla senza conoscere tutti i fatti, e aveva bisogno di un vero professionista che sa come funziona il dipartimento. ha detto al New York Times Whit Fosburgh, presidente della Theodore Roosevelt Conservation Partnership, una lobby di cacciatori e pescatori sportivi – Il compito di David è stato quello di mettere politicamente in pratica ciò che Zinke diceva».
Insomma, il gatto e la volpe messi da Mangiafuoco Trump a governare il Dipartimento degli interni Usa. Il problema è che, caduto rovinosamente il gatto, la situazione potrebbe finire in mano alla ancor più pericolosa volpe.