Discorso sullo Stato dell’Unione: Trump ignora l’ambiente e il cambiamento climatico
Greenpeace e Sierra Club: negazionismo al livello più pericoloso
[6 Febbraio 2019]
Dopo il più lungo shutdown che abbia bloccato l’attività federale nella storia Usa, Donald Trump ha fatto un discorso sullo Stato dell’Unione non certo memorabile, confermando quella che è ormai una sua ossessione: costruire il muro di confine con il Messico. Di fronte a un Congresso in gran parte cordialmente ostile e pieno di donne democratiche vestite di bianco per ricordare le suffragette, Trump ha completamente svicolato sui temi ambientali, salvo vantarsi della produzione statunitense di petrolio e gas. Come ha detto la direttrice esecutiva di Greenpeace USA, Annie Leonard, «Trump ha cercato di cancellare i cambiamenti climatici dallo Stato dell’Unione, ma non è possibile cancellare una crisi globale. Vantarsi della produzione di petrolio e gas quando gli scienziati mondiali stanno praticamente gridando sui tetti per fermare l e trivellazioni e bloccare il fracking è negazionismo al suo livello più pericoloso. E’ inaccettabile come alcuni leader del Congresso, incluso il leader della maggioranza al Senato Mitch McConnell (repubblicano, ndr), si rifiutino di sfidare il negazionista climatico del loro capo anche quando conoscono la realtà su cosa bruciano i combustibili fossili nelle comunità degli Stati Uniti».
Secondo la Leonard, «Invece di applaudirlo, il Congresso degli Stati Uniti dovrebbe ritenere quest’uomo responsabile e spingere per il progresso, compresi gli elettori di Trump. Più della metà degli elettori di Trump ha dichiarato di sostenere le iniziative per l’energia pulita e di voler eliminare i sussidi federali alle compagnie di combustibili fossili. Il Congresso ha dalla sua parte la volontà delle persone di allontanare il nostro governo dagli interessi corrotti dei combustibili fossili, come quelli dei fratelli Koch e di altri negazionisti climatici che spingono per un programma pro-inquinatori che peggiorerà la crisi climatica e esacerberà le disuguaglianze e i danni sociali. E’ tempo di un Green New Deal, è il momento di eliminare gradualmente i combustibili fossili ed è ora di porre fine all’era del cataclismico negazionismo climatico in politica».
Il discorso di Trump non è piaciuto per niente nemmeno a Michael Brune, direttore esecutivo di Sierra Club, la più grande e influente associazione ambientalista Usa, che ha dichiarato: «Donald Trump ci ha ricordato che è completamente disconnesso dalla realtà del danno che sta infliggendo alle nostre famiglie e alle nostre comunità. In due lunghi anni, Trump ha diviso e danneggiato profondamente il nostro paese: ha chiuso il governo e minacciato le comunità di confine con una crisi manifatturiera, ha messo la nostra aria pulita, le nostre terre e l’acqua in palio a vantaggio degli inquinatori aziendali, ha rifiutato persino di riconoscere il crisi climatica e ha iniettato la sua corruzione e distorsioni egoistiche in quasi tutte le decisioni che ha preso. E ha regolarmente e costantemente attaccato la salute pubblica, rifiutando di affrontare l’inquinamento tossico da PFAS e riducendo le salvaguardie contro l’inquinamento da mercurio che contribuisce al cancro infantile».
Brune conclude: «La nostra unione è in uno stato di abbandono a causa di Trump, ma in tutta l’America sono le persone e le comunità che stanno facendo il duro lavoro per riportare in carreggiata il nostro paese. Donne, persone di colore, musulmani, nativi americani e persone LGBTQ sono stati elett al Congresso in un numero record, come una confutazione diretta all’agenda di Trump. Questo è solo l’inizio. Insieme, in tutto il Paese, l’opinione pubblica è unita e impegnata più che mai a battersi per un paese che lavora per tutti».