La Deepwater Horizon canadese: nessuno riesce a fermare gli sversamenti nelle Tar Sands
[26 Settembre 2013]
Il greggio più sporco del mondo, quello delle Tar Sands canadesi, è iniziato a fuoriuscire più di quattro mesi fa nel nord dell’Alberta ed ancora ribolle e si spande sul terreno, un disastro ambientale che ha spinto finalmente il governo della Provincia dell’Alberta ad intervenire: il 24 settembre ha ordinato alla Canadian Natural Resources Ltd (Cnrl), la compagnia responsabile dello sversamento in atto al Primrose oilsands project di drenare, prima che arrivi l’inverno e congeli, i due terzi di un lago di 131 acri, nel tentativo di tappare una fessurazione sul fondo dal quale fuoriesce il petrolio delle sabbie bituminose. Inoltre La Cnrl dovrà «Realizzare uno stoccaggio permanente, risanare e ripristinare il corpo idrico entro la primavera del 2014»
Secondo la Cnrl, l’ordinanza dovrebbe permettergli di individuare la posizione esatta della perdita e tentare di arrestarla. Ma il piano della compagnia per fermare altri tre sversamenti in atto nel sito di Primrose è sconosciuto, anche se la Cnrl cerca di minimizzare dicendo che il tasso di infiltrazione in tutti e 4 i siti è stato ridotto a meno di “soli” 20 barili al giorno.
Il primo dei quattro sversamenti ancora in corso a Primrose è stato segnalato 20 maggio, ma potrebbe essere iniziato molto prima. Secondo l’Alberta Energy Regulator, a partire dall’11 settembre dalle perdite sono fuoriusciti più di 403.900 galloni, cioè circa 9.617 barili di bitume oleoso che hanno invaso la foresta boreale circostante e il “muskeg”, il terreno paludoso. Inoltre, 14.491 tonnellate di “impacted soils” sono state rimosse dal sito, insieme a 515 metri cubi di vegetazione ricoperta di greggio. Le fuoriuscite hanno ucciso almeno 2 castori, 49 uccelli, 105 di anfibi e 46 piccoli mammiferi.
A luglio la Cnrl aveva attribuito la causa dei quattro sversamenti a «Guasti meccanici della trivellazione nelle vicinanze delle aree colpite», l’Alberta Energy Regulator Alberta ad agosto ha risposto che era «Troppo presto» per terminare la causa dell’inquinamento. Nonostante l’evidenza, la Cnl assicura che «L’infiltrazione ora è sotto controllato per aree specifiche di contenimento nelle quali viene effettivamente recuperata quando raggiunge la superficie», quindi, le perdite sono monitorate, il greggio “ripulito”, ma non riesce a fermare le perdite.
Greenpeace Canada chiede al governo dell’Alberta una moratoria sui nuovi progetti petroliferi nelle Tar Sands «Fino a quando non saranno state indagate le cause specifiche di perdite come quelle presso il sito Primrose», ma ad agosto, l’Alberta Energy Regulator ha risposto che era troppo presto per prendere decisioni simili.
Sugli sversamenti del Primrose oilsands project sono in corso tre inchieste: l’Alberta’s department of Environment and Sustainable Resource Development, l’ente governativo incaricato di monitorare gli impatti ambientali delle Tar Sands, sta studiando gli impatti ambientali complessivi della fuoriuscita, Alberta Energy Regulator sta indagando sull’impatto sulle acque sotterranee ed Environment Canada sta esaminando come gli sversamenti colpiscano la fauna selvatica.
La Cnrl non è nuova ad incidenti simili: nel 2009 ci furono altre due grosse perdite la cui causa non è ma stata determinata e quel che è più preoccupante, alla luce di quanto sta accadendo da 4 mesi, l’inchiesta dell’Alberta Energy Regulator non ha concluso praticamente nulla.
In un comunicato stampa Mike Hudema, portavoce di Greenpeace Canada, ha detto: «E’ pazzesco che si sia giunti a questo e dimostra quanto sia difficile bonificare gli incidenti nelle Tar Sands e la natura estrema di queste fuoriuscite. Mentre si accumulano i numeri e le domande sullo sversamento, il governo dell’Alberta dovrebbe, come minimo, mettere un freno all’approvazione di nuove operazioni sotterranee nelle sabbie bituminose, fino a che non abbiamo capito come avvengono queste perdite e se altri siti potrebbero incorrere in problemi simili».
Il motivo per cui è così difficile determinare la causa del disastro di Primrose e fermare le perdite di greggio è dovuto in parte al fatto che le infiltrazioni avvengono nel sottosuolo. Le Tars Sands sono più famose per le devastanti miniere a cielo aperto, ma il Primrose oilsands project utilizza la tecnica “cyclic steam simulation” (Ccs), un processo simile al fracking, che inietta vapore ad alta pressione sottoterra, producendo crepe nella roccia dalle quali fuoriesce il petrolio intrappolato. Il problema è che per raggiungere circa l’80% del petrolio intrappolato nelle sabbie bituminose dell’Alberta bisogna usare il Ccs , cioè quelli che producono continui sversamenti. Secondo i dati dell’ Energy Resources Conservation Board canadese, negli ultimi 37 anni nella sola provincia dell’Alberta ci sono stati in media due sversamenti di greggio al giorno, roba da far impallidire la Deepwater Horizon e lan Valdez e da far somigliare le foreste boreali dell’evoluto e ricco Canada simili al Delta del Niger della Nigeria in via di sviluppo.