Coronavirus, ecco perché non dobbiamo aver paura di bere l’acqua del rubinetto
Istituto superiore di sanità: «Le acque di rubinetto sono sicure rispetto ai rischi di trasmissione della COVID-19 e non sussistono motivi di carattere sanitario che debbano indurre i consumatori a ricorrere ad acque imbottigliate o bevande diverse»
[6 Marzo 2020]
L’epidemia di coronavirus si sta accompagnando, come denunciato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sin da metà febbraio, da una vera e propria “infodemia”: una (sovra)abbondanza di informazioni, alcune accurate e altre no, che rendono difficile per le persone trovare fonti affidabili e indicazioni affidabili quando ne hanno bisogno, e che al contempo incoraggia la diffusione di molte fake news.
Tra queste spicca ad esempio la possibilità di contagio attraverso l’uso dell’acqua potabile che arriva nelle case italiane. Eppure sono almeno tre i motivi per non aver paura di bere l’acqua del rubinetto, riassunti in una breve nota dall’Istituto superiore di sanità (Iss) che riportiamo integralmente:
- le acque di rubinetto sono sicure rispetto ai rischi di trasmissione della COVID-19 e non sussistono motivi di carattere sanitario che debbano indurre i consumatori a ricorrere ad acque imbottigliate o bevande diverse;
- le correnti pratiche di depurazione sono efficaci nell’abbattimento del virus, dati i tempi di ritenzione e i fenomeni di diluizione che caratterizzano i trattamenti, uniti a condizioni ambientali che pregiudicano la vitalità dei virus (temperatura, luce solare, livelli di pH elevati); la fase finale di disinfezione consente inoltre di ottimizzare le condizioni di rimozione integrale dei virus prima che le acque depurate siano rilasciate in ambiente;
- allo stato attuale non risultano evidenze di trasmissione della malattia da SARS-CoV-2 a livello di sistemi fognari e trattamento delle acque reflue e non si hanno evidenze di infezione, né per il nuovo Coronavirus né per altri Coronavirus, nel personale esposto professionalmente a reflui, adottando gli ordinari dispositivi di protezione individuale e le correnti norme di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Ricordiamo inoltre che per ogni dubbio sul nuovo coronavirus è possibile rivolgersi al numero verde attivato dal ministero della Salute per fronteggiare l’emergenza: 1500.