L’annuncio durante l’incontro coi sindacati
Servizi pubblici, Utilitalia propone progetti da 17,4 miliardi di euro per il Recovery fund
«La transizione verde e quella digitale vedranno protagoniste nel prossimo futuro le utility, che sono già pronte a sostenere la ripresa»
[23 Ottobre 2020]
Il pacchetto di progetti che le imprese di servizio pubblico riunite in Utilitalia – ambiente, acqua, energia – presenteranno al Governo e alle istituzioni politiche per ottenere finanziamenti dalle risorse del Recovery fund è in dirittura d’arrivo: è di ieri l’incontro tra la presidente di Utilitalia, Michaela Castelli (nella foto, ndr), e le organizzazioni di categoria Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti e Fiadel per un confronto sui progetti inerenti il settore ambientale.
Un incontro “positivo e costruttivo”, spiegano i partecipanti, basato su “progetti che possono rilanciare un settore che, nei mesi più difficili dell’emergenza coronavirus, non si è mai fermato grazie all’impegno delle aziende e dei lavoratori. Ora intendiamo ripartire con una strategia che sia il più possibile condivisa tra la Federazione, le imprese e le organizzazioni sindacali, per rendere le aziende di igiene urbana un punto di riferimento per lo sviluppo sostenibile”.
Già nel corso dell’estate Utilitalia ha messo in programma un piano di investimenti da circa 50 miliardi di euro in 5 anni – 30 nel settore idrico, 12 in quello energetico e 8 in quello ambientale – per contribuire alla ripartenza economica del Paese in ottica green. Adesso il focus è su quei progetti che potrebbero utilmente trarre risorse nel quadro del Recovery fund, ovvero il piano di rilancio europeo dal quale l’Italia si attende oltre 200 miliardi di euro: in tal senso il totale di investimenti proposti da Utilitalia è pari a 17,4 miliardi di euro.
Una frazione di questi (2,3 miliardi di euro) sono i progetti presentati nell’ambito dell’economia circolare: si va dall’implementazione dei sistemi di raccolta differenziata all’estensione dei sistemi di tariffazione puntuale, fino alla realizzazione di nuovi impianti di riciclo e alla valorizzazione dei fanghi di depurazione. Per quanto riguarda invece la smart mobility, sono stati presentati progetti per 1,3 miliardi per la sostituzione del parco mezzi delle flotte aziendali con veicoli a carburanti alternativi (elettrico, metano, biometano e idrogeno).
“La transizione verde e quella digitale – concludono i partecipanti all’incontro – vedranno protagoniste nel prossimo futuro le Utilities, che sono già pronte a sostenere la ripresa; un’accelerazione importante potrà venire dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, se si destineranno risorse a questi progetti e si faciliterà la realizzazione degli investimenti per realizzare le infrastrutture necessarie”.