Inaugurato il nuovo depuratore di Grosseto
Acquedotto del Fiora: «La seconda vita dell’acqua»
[18 Maggio 2021]
Oggi sono stati inaugurati il nuovo depuratore di Grosseto le colonnine elettriche AdF-Acea Innovation della sede dell’Acquedotto de fiora in via Mameli, un progetto per la mobilità sostenibile che nei prossimi 3 anni installerà circa 200 colonnine elettriche nel territorio servito da AdF.
Per Giuseppe Gola, amministratore delegato del Gruppo Acea, «L’inaugurazione del nuovo depuratore e delle colonnine elettriche è la testimonianza concreta dell’impegno che il Gruppo sta portando avanti in questo territorio, sempre all’insegna di politiche sostenibili e di investimenti per l’ambiente. Con questi due progetti, infatti, contribuiamo da un lato alla tutela delle risorse ambientali e dall’altro alla diffusione della mobilità sostenibile con l’installazione di 200 colonnine elettriche, nell’arco di tre anni, nel solo territorio toscano. Le colonnine installate, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione, utilizzeranno esclusivamente energia proveniente da fonti rinnovabili, ridurranno le emissioni di anidride carbonica e svilupperanno in una città come Grosseto una rete di infrastrutture di ricarica capillare, sorretta da un sistema di distribuzione intelligente, flessibile e resiliente».
Il nuovo depuratore di San Giovanni a Grosseto tratta i reflui del capoluogo e delle frazioni di Casalecci e Principina a Terra. Costruito all’inizio degli anni ‘70 dall’amministrazione comunale, è stato oggetto di interventi ammodernamento, arrivando alla configurazione con cui AdF ne ha iniziato la gestione. La filiera di trattamento non era mai stata sostanzialmente modificata fino all’intervento realizzato da AdF tra maggio 2020 e marzo 2021. AdF ha effettuato un investimento complessivo di 16 milioni di euro per l’upgrade della linea fanghi dell’impianto, «Finalizzato a ridurne il volume prodotto, migliorandone la qualità e riducendo complessivamente i costi di gestione, con conseguente beneficio nell’impatto sull’ambiente e in applicazione concreta dei principi dell’economia circolare. Il nuovo processo di trattamento fanghi ridurrà in modo ulteriore e drastico i volumi dei fanghi da smaltire in percentuale variabile dal 60% al 70% rispetto al passato, grazie a un trattamento brevettato di lisi termochimica che faciliterà la degradazione e, come conseguenza, la separazione solido/liquido. Grazie ai lavori effettuati si prevede inoltre di recuperare, da un processo di digestione anaerobica, la fonte energetica (biogas) per l’autosostentamento del processo, nonché di riutilizzare una parte delle acque depurate dall’impianto come alimentazione del sistema antincendio, applicando i principi della sostenibilità e dell’economia circolare. Infine, le nuove opere realizzate in sostituzione di alcune strutture ormai obsolete guardano con particolare attenzione alla sicurezza sia degli operatori che dei visitatori».
AdF sottllinea che «Il rinnovato depuratore a fanghi attivi prende spunto dalle necessità emerse negli ultimi anni di gestire il sempre più complesso processo di smaltimento dei fanghi prodotti dal processo di depurazione dei reflui civili. In particolare, nella nuova sezione di trattamento fanghi si prefigge l’obiettivo, adottando soluzioni tecnologiche altamente specialistiche e innovative, di ridurne il volume e il peso. Questa tecnologia, già sperimentata da AdF nel comune di Siena presso l’impianto di Ponte a Tressa, ha dimostrato anche un miglioramento del processo della sezione di ossidazione biologica, in quanto migliora le caratteristica di sedimentabilità del fango, con un beneficio diretto sulla qualità del refluo scaricato. Inoltre, con l’integrazione del processo di digestione anaerobica e di cogenerazione, questo impianto avrà anche l’autonomia energetica grazie all’energia sostenibile autoprodotta».
Il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna ha detto che «Continua il percorso di sostenibilità sostenuto dall’Acquedotto del Fiora Sono infatti tante le iniziative eco-friendly che l’azienda ha promosso sul territorio, in armonia con le pratiche “green” che stiamo portando avanti come Amministrazione: sono tutte azioni che vanno ad istaurare un circolo virtuoso con ricadute positive sia a livello economico che di salubrità dell’ambiente».
Secondo Leonardo Marras, assessore all’economia e al turismo della Regione Toscana, «Un investimento, quello sul depuratore del Pianetto, che accogliamo con soddisfazione perchè muove sulla strada tracciata dalla Regione verso l’economia circolare e fa fare a Grosseto e alla Toscana un importante passo avanti verso gli ambiziosi obiettivi di sostenibilità che ci siamo dati Un’operazione che aggiunge valore anche alle due realtà aziendali coinvolte che confermano, così, la volontà di investire nell’economia green unendo tecnologie e rispetto per l’ambiente per lo sviluppo impreditoriale. Inoltre, sia l’impianto che le colonnine sono in coerenza con il nostro posizionamento di territorio e attività pienamente sostenibili».
Andrea Cappelli dell’Autorità idrica Toscana ha ricordato che «La riduzione degli impatti della depurazione è un obiettivo che Autorità Idrica e Regione si sono dati per migliorare l’ambiente Con questo intervento a Grosseto si recupera un’infrastruttura esistente, adeguandola agli standard più elevati di trattamento depurativo, e si comincia a produrre energia cominciando a mettere in pratica l’economia circolare. AdF è il primo gestore a inaugurare un intervento di rilievo così importante in Toscana per ridurre la problematica dei fanghi e per attivare il loro riuso in campo energetico».
Il presidente di AdF Roberto Renai, conclude: «Oggi è per noi una giornata di grande soddisfazione, nasce un impianto totalmente sostenibile e circolare, la cui realizzazione è stata resa possibile dalla lungimiranza di AdF, dei Comuni soci e del più grande gruppo dell’idrico, il Gruppo Acea L’allungamento della concessione al 2031 ha consentito infatti di indirizzare sul territorio nuove risorse, sia per migliorare le infrastrutture del servizio idrico integrato, sia a livello di nuove opportunità lavorative. Ciò che si concretizza oggi è stato pensato e ideato a fine 2016, in un momento in cui ancora non si parlava né di problematiche per lo smaltimento dei fanghi né di transizione ecologica. Essere pionieri in questo è risultato fondamentale, ideare un progetto poi realizzarlo anticipando le necessità del territorio e della collettività. Colgo l’occasione per lanciare un appello: dobbiamo fare sì che tra il pensiero e l’azione passi il minor tempo possibile, in particolar modo in una fase complessa come questa per tutto il nostro paese. Per questo ritengo indispensabile un patto condiviso tra tutti gli stakeholder e le istituzioni, con l’impegno che il tempo e la distanza tra ciò che pensiamo e ciò che realizziamo si accorci il più possibile».