Al Mise piccoli passi avanti per il futuro della raffineria Eni di Stagno

Si va verso un accordo programmatico «capace di dettare i tempi e le scelte in modo che il “caso Livorno” possa diventare una buona pratica ed un modello replicabile»

[10 Marzo 2022]

Si è tenuto ieri a Roma l’annunciato tavolo di confronto al ministero dello Sviluppo economico (Mise) sul futuro della raffineria Eni di Stagno, tra Livorno e Collesalvetti.

Come dichiarano dal Comune labronico «il tavolo ha avuto un esito che può ritenersi positivo. Eni ha confermato in maniera chiara di non volere disimpegnarsi dal sito toscano, proponendo un rilancio dello stesso attraverso un percorso razionale di trasformazione. Livorno in questo percorso, che coincide con una strategia nazionale del gruppo, è al primo posto, e la prospettiva dichiarata è stata quella della riconversione a bioraffineria finalizzata alla produzione di biocarburante idrogenato», ovvero l’Hvo (hydrotreated vegetabil oil) come già accade nelle raffinerie Eni di Venezia e Gela: si tratta di un carburante che, addizionato al gasolio fossile in una quota pari a circa il 15%, va a comporre Enidiesel+.

Se la strategia vedrà tutte le parti al tavolo concordemente impegnate in questo processo, oltre al settore del biocarburante «anche la produzione del biojet per aerei e la produzione di lubrificanti potranno garantire un orizzonte certo all’impianto a partire dai livelli occupazionali».

Nessun accenno invece da parte del Comune all’ipotesi più sostenibile tra quelle in campo, ovvero la possibilità di puntare sulla raffineria Eni anche per realizzare un impianto di riciclo chimico in grado di offrire risposte su due fronti molto caldi per la Toscana – ovvero la crisi energetica in corso e la chiusura del ciclo rifiuti in un’ottica di economia circolare –, anche se fonti sindacali riportano che al tavolo di confronto ci siano state prime aperture in tal senso.

In ogni caso la strada del confronto sembra finalmente riaperta, e si attendono sviluppi a breve. Il viceministro Alessandra Todde «ha preso impegno nel promuovere un incontro con tutti i ministeri interessati (Mise, Mite, Mef) e l’azienda, a cui far seguire una nuova riunione del tavolo generale capace di dettare i tempi e le scelte in modo che il “caso Livorno” possa diventare una buona pratica ed un modello replicabile. Per noi – concludono dal Comune – questo rappresenta la base per poter procedere ad un concreto accordo programmatico che garantisca la salvaguardia e lo sviluppo occupazionale dell’impianto livornese».