La Commissione Ue ha rinviato la pubblicazione della legge sul ripristino ambientale
Gli ambientalisti europei: fa il gioco delle lobby contro la natura, ignora i cittadini
[24 Marzo 2022]
Ieri la Commissione Europea ha posticipato la pubblicazione della tanto attesa proposta di Legge europea per il ripristino della natura e questo nonostante che più di 13.000 cittadini dell’Ue , 166 ONG ambientaliste e un gruppo di ministri dell’ambiente avessero inviato lettere alla Commissione europea esprimendo il loro sostegno alla legge e chiedendo che non venisse ritardata.
Secondo il Wwf European Policy Office «Sono urgentemente necessari obiettivi di ripristino della natura giuridicamente vincolanti per affrontare il drastico declino della biodiversità nell’Ue, per aiutarci a mitigare la crisi climatica e per costruire la resilienza di fronte ai cambiamenti climatici. Chiediamo alla Commissione di fissare una nuova data per la pubblicazione della proposta di legge entro un mese. Questa legge potrebbe di diventare un vero punto di svolta contro le crisi del clima e della biodiversità, con benefici tangibili per le persone e la natura. Deve essere una legge tempestiva, ambiziosa e attuabile».
Sabien Leemans, senior biodiversity policy officer del Wwf EU, ha aggiunto: «Comprendiamo il contesto estremamente difficile in cui questa proposta viene finalizzata, ma non perché il Collegio dei Commissari non sia stato nemmeno in grado di fissare una nuova data. Non c’è motivo di ritardare la legge di mesi. Questo mette a repentaglio la risposta dell’Ue alle crisi del clima e della biodiversità e mette ulteriormente in discussione l’agenda dell’European Green Deal. E’ inaccettabile lasciare le persone e la natura nel limbo».
Anna Heslop, wildlife and habitat lawyer di ClientEarth, ha ricordato che «La proposta della Commissione sul ripristino della natura aveva lo scopo di stabilire un percorso chiaro per raggiungere gli obiettivi di biodiversità dell’Ue e fornire una forte posizione negoziale per il Global Biodiversity Framework attualmente in fase di definizione. Ma i responsabili si sono mossi per ritardare questa politica vitale e remare contro a quel che avevano promesso, mettendo a rischio la futura protezione della natura sia a livello globale che interno. L’Ue sta cercando di posizionarsi come leader globale, mentre in patria sta cercando di smantellare le stesse politiche su cui si basa tale leadership».
Secondo Ariel Brunner, senior head of policy di BirdLife Europe, «Le lobby agricole e forestali faranno di tutto per proteggere le loro pratiche a scopo di lucro e distruttive per la natura. Scendendo al livello più in basso che mai, ora stanno usando la guerra russa contro l’Ucraina per sostenere la propria agenda contorta. La Commissione deve svegliarsi e ascoltare la scienza. Senza il ripristino della natura su larga scala, ora, l’Europa subirà più inondazioni, più siccità e crescenti minacce alla vita dei cittadini e alla capacità degli agricoltori di produrre cibo. Se la Commissione vuole davvero portare a termine l’European Green Deal, è giunto il momento di farlo».
Sergiy Moroz, responsabile delle politiche per l’acqua e la biodiversità dell’European Environmental Bureau (EEB, la coalizione ambientalista europea della quale fa parte anche Legambiente), ha concluso: «Ritardare la proposta di legge sul ripristino della natura a un futuro incerto va contro la scienza, le richieste dei cittadini e gli impegni globali dell’Ue in materia di clima e biodiversità. Ignorare il passare del tempo e trasferisce ulteriormente il peso della crisi ecologica sulle giovani generazioni e minaccia i diritti fondamentali di tutti. La Commissione deve agire ora e presentare una solida proposta di legge sul ripristino entro un mese al massimo».