L’Alleanza per l’economia circolare guidata da Alia, presenta al Consiglio Comunale di Empoli lo studio di fattibilità per “Il Distretto Circolare”

[26 Aprile 2022]

Alia Servizi Ambientali SpA insieme a NextChem e Suez, partner dell’Alleanza per l’economia circolare lanciata a fine marzo con l’obiettivo di mettere in campo aziende del territorio e soggetti leader tecnologici nel campo ambientale hanno illustrato oggi, in occasione del Consiglio Comunale di Empoli, lo studio di fattibilità di un “Distretto Circolare”, proposto nella manifestazione di interesse indetta dalla Regione Toscana.

Dopo l’intervento introduttivo del Sindaco Brenda Barnini, sono intervenuti, rispondendo alle domande dei consiglieri comunali: Nicola Ciolini e Alberto Irace, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato di Alia Servizi Ambientali; Giacomo Rispoli, Amministratore Delegato di MyRechemical NextChem del Gruppo Maire Tecnimont; Damien Lebonnois, Innovation Manager Trattamento e Valorizzazione di Suez, secondo gruppo mondiale nel campo delle acque e dei rifiuti.

L’appuntamento istituzionale, fortemente voluto dalla Sindaca Brenda Barnini, rappresenta un ulteriore passo del percorso partecipativo già avviato da Alia, che prevede il coinvolgimento attivo e costante della comunità in tutte le fasi del progetto, a partire dall’elaborazione progettuale delle proposte e dei relativi benefici e impatti sul territorio.

“Il nostro Piano industriale si sviluppa su tre asset principali: digitalizzazione dei processi per l’incremento della raccolta differenziata; nuovi impianti di riciclo meccanico e biologico; distretti circolari per trattare tutti gli scarti” spiega in apertura Alberto Irace, Amministratore Delegato di Alia “Il lavoro condotto da Alia e dall’Alleanza circolare è finalizzato a dare una nuova vita agli scarti non riciclabili, meccanicamente, utilizzando le soluzioni tecnologiche più innovative presenti sul mercato. Quello che presentiamo oggi, infatti, è un progetto in grado di rispondere agli obiettivi europei di decarbonizzazione e di incrementare i volumi di riciclo, abbattendo al contempo le emissioni e riducendone il conferimento in discarica. Dai nostri studi di fattibilità l’area industriale del Terrafino è risultata tra le migliori in Toscana per ospitare un Distretto circolare, grazie ad una ottima logistica e ad una integrazione con i poli del riciclo meccanico già presenti nell’area industriale. Il riciclo chimico consentirà la chiusura del cerchio dell’economia circolare, in stretta sinergia con le filiere del vetro e della carta che hanno qui su Empoli una storica tradizione. Un investimento previsto di circa 400 milioni di euro, in grado di impegnare circa seicento addetti in fase di costruzione e circa duecento occupati, tra diretti e indiretti, a regime. Si tratta di una soluzione che vogliamo condividere con il territorio e il tessuto sociale locale, raccogliendo istanze e proposte, con l’obiettivo di contribuire finalmente a rendere questo territorio e la Toscana una regione autosufficiente nella gestione e smaltimento dei rifiuti, con benefici misurabili per l’ambiente e le collettività”.

L’Alleanza per l’economia circolare si compone dell’importante contributo di player locali e soggetti industriali leader a livello internazionale, tra questi Marie Tecnimont – NextChem, Suez, Zignago Vetro, che hanno lavorato alla progettazione sulla base del modello progettato da Nextchem.

“Circolarità è la parola che meglio descrive questa tecnologia innovativa”, spiega Giacomo Rispoli, Amministratore delegato MyRechemical, società di NextChem, Gruppo Maire Tecnimont. “Il modello waste-to-chemicals, su cui si basa l’impianto, attraverso il processo di conversione chimica, permetterà infatti per la prima volta di poter recuperare diverse frazioni presenti nei rifiuti, impossibili da riciclare meccanicamente fino a questo momento. Una soluzione che consente una riduzione complessiva fino al 90% della quantità di CO2 emessa in atmosfera e di produrre prodotti circolari e combustibili di seconda generazione “a carbonio riciclato”, quindi a bassa impronta carbonica in linea con la Direttiva Europea sulle Rinnovabili, contribuendo così all’indipendenza energetica del Paese”.

L’impianto sarà in grado di trattare circa 200.000 tonnellate di rifiuti ogni anno e di produrre nuovi prodotti circolari, come ad esempio l’idrogeno ed il metanolo, vettore energetico che può essere utilizzato sia nella produzione di biocarburanti sia nei cicli produttivi dell’industria chimica.

Un altro elemento è sicuramente legato alle potenziali integrazioni con le filiere locali e in particolare con la vetreria di Zignago. Sinergie che saranno in grado di generare benefici per entrambe le realtà, dato l’utilizzo di utilities comuni, il recupero di cascami termici e l’ottimizzazione del ciclo delle acque, fino all’avvio di un progetto sperimentale per l’alimentazione green dei forni attraverso l’idrogeno prodotto dagli scarti.

“Un modello tecnologicamente all’avanguardia che nasce dalla volontà di unire in un’unica alleanza, quella per l’economia circolare, due prospettive differenti e complementari”, spiega Damien Lebonnois Innovation Manager Trattamento e Valorizzazione -Suez. “Da una parte una profonda conoscenza del territorio toscano, delle peculiarità e delle necessità rispetto alle tante sfide da affrontare e dall’altra il profondo know how tecnologico e l’elevata esperienza di player internazionali. Da questa alleanza sono nate le tre proposte di distretti circolari, di cui una per la città di Empoli, che grazie all’integrazione di tecnologie rinnovabili e della chimica verde saranno in grado di garantire la chiusura del processo “end of waste”.