Peste suina africana: primo caso a Roma. Coldiretti: intervenire subito
Al 3 maggio accertate 110 positività per la Peste suina africana; 67 in Piemonte, 43 in Liguria
[5 Maggio 2022]
La peste suina Africana sembra essere uscita dai confini dall’area “rossa”, dalla provincia di Genova e fino a Serravalle Scrivia in Piemonte ed è arrivata con un balzo direttamente nella Capitale Roma. A confermarlo all’Ansa è stato il Commissario straordinario per la prevenzione e il contenimento della Peste suina africana Angelo Ferrari: «Sì, c’è un caso, la zona dovrebbe essere quella del parco dell’Insugherata. Stiamo effettuando i controlli necessari».
Il caso di Roma è stato individuato e segnalato dall’Istituto zooprofilattico del lazio e Toscana e confermato dallo Zooprofilattico Umbria e Marche centro di riferimento
Coldiretti è molto preoccupata e in una nota evidenzia che «Serve responsabilità delle Istituzioni per un intervento immediato al contenimento della popolazione dei cinghiali che hanno invaso campagne e città fino alla Capitale con danni economici per gli allevatori e rischi per la sicurezza dei cittadini».
il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, ha ricordato che «Abbiamo più volte evidenziato il rischio della diffusione della Peste Suina Africana attraverso i cinghiali e la necessità della loro riduzione numerica attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 con l’articolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette. Siamo infatti costretti ad affrontare una grave emergenza sanitaria perché è mancata l’azione di prevenzione come abbiamo ripetutamente denunciato in piazza e nelle sedi istituzionali di fronte alla presenza in Italia di più di 2,3 milioni di esemplari, arrivati numerosi anche nella Capitale».
Coldiretti fa notare che «Nella provincia di Roma si calcola la presenza di oltre 20 mila cinghiali che, oltre a distruggere i raccolti e spaventare i cittadini, rappresentano anche un danno economico concreto per le misure di contenimento della commercializzazione che scattano dopo l’accertamento del contagio».
Secondo l’ultimo aggiornamento a cura dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, «Al 3 maggio 2022 sono state accertate 110 positività per la Peste Suina Africana in Zona di protezione II, uno in più rispetto all’aggiornamento precedente: 67 le positività in Piemonte, 43 in Liguria. Il nuovo caso è stato riscontrato in provincia di Genova a Busalla (quarto da quando è iniziata l’emergenza)».
Prandini denuncia: «A preoccupare è l’immobilismo delle Istituzioni dopo i casi individuati in Piemonte ed in Liguria con il rischio concreto che l’emergenza si allarghi ad altre regioni limitrofe dove si concentra la norcineria nazionale che è un settore di punta dell’agroalimentare made in Italy grazie al lavoro di circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione con un fatturato che vale 20 miliardi. La Peste Suina Africana può colpire cinghiali e maiali ed è altamente contagiosa e spesso letale per questi animali, ma non è, invece, trasmissibile agli esseri umani e nessun problema riguarda la carne. Ad oggi i casi individuati di positività riguardano solo cinghiali e nessun maiale è stato contagiato in Italia dalla Peste Suina Africana».