Il futuro del Mediterraneo e le Aree marine protette

Le AMP mediterranee fanno rete per migliorare la gestione, condividere le esperienze e capitalizzare le conoscenze

[14 Giugno 2022]

100 scienziati e manager di 13 Aree marine protette (AMP) di 18 Paesi europei sono riuniti da oggi al 17 giugno in Spagna per condividere i risultati di due importanti progetti europei Interreg Med: MPA NETWORKS e MPA Engage, che si concentrano principalmente sulle Aree marine protette del Mediterraneo e si ispirano al «Concetto di rete quale elemento chiave per migliorare la gestione delle AMP stesse grazie ad un’efficace condivisione delle esperienze, il rafforzamento delle capacità e la capitalizzazione delle conoscenze.  Due progetti che lanciano un importante messaggio politico, con il coinvolgimento di istituzioni pubbliche locali e nazionali, rappresentanti del settore privato, ONG e cittadini».

Marie Romani, coordinatrice del progetto MPA Networks e segretaria esecutiva di MedPAN, ha detto: «Insieme siamo più forti. La mobilitazione di tutti gli attori rilevanti è necessaria per affrontare le sfide delle aree marine protette nel Mediterraneo. I progetti MPA NETWORKS e MPA Engage sono stati fondamentali per capitalizzare e avviare nuove azioni in questa direzione. Sarà importante condividere soluzioni e identificare priorità e strade da seguire».

Le sinergie tra i due progetti, entrambi finanziati dal Programma Interreg MED, si traducono quindi nella capitalizzazione dei risultati nell’intera area mediterranea, con gestori delle Aree Marine Protette, scienziati, autorità pubbliche e stakeholder che si incontreranno per presentare i risultati ottenuti e condividere le proprie esperienze. Un’opportunità senza precedenti di dialogo e di reciproco arricchimento delle conoscenze, che porterà all’identificazione di raccomandazioni politiche prioritarie, soluzioni e buone pratiche da discutere a diverse scale tecniche e politiche, da quella locale, a quella nazionale, mediterranea ed europea per rafforzare il ruolo delle AMP nel contesto dell’attuale crisi della biodiversità e cambiamento climatico. Questa serie di eventi si concluderà poco prima della conferenza Blue Finance dell’Unione per il Mediterraneo (UpM) e della Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano.

Joaquim Garrabou, coordinatore del progetto of MPA Engage e ricercatore all’ICM-CSIC di Barcellona, ricorda che «Il Mediterraneo, oltre ad essere un hotspot di biodiversità, è una delle regioni più colpite dai cambiamenti climatici. Nella lotta alla crisi climatica, le Aree Marine Protette possono svolgere un ruolo essenziale ma per questo è necessario  integrare la problematica del cambiamento climatico nei piani di gestione. Gli strumenti sviluppati dal progetto MPA Engage hanno come obiettivo quello di mettere la rete delle AMP in prima linea nella strategia di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico».

 Il meeting si sviluppa in sessioni tecniche e  politiche secondo un formato ibrido, online ed in presenza in tre diverse città catalane: Palma de Mallorca, Barcelona e Roses. Saranno presentati diversi strumenti per il monitoraggio e per la gestione delle attuali problematiche ambientali, come l’invasione di specie aliene, i sempre più frequenti fenomeni di mortalità di massa, la gestione della pesca su piccola scala, la conservazione delle specie mobili come tartarughe marine e delfini, con un focus sui meccanismi di finanziamento ed un’attenzione alla vulnerabilità ecologica e socio-economica di queste aree.

Ernesto Azzurro, primo ricercatore all’IRBIM-CNR di Ancona e responsabile scientifico del progetto MPA Engage per la Stazione Zoologica Nazionale (SZN) Anthon Dohrn di Napoli sottolinea che «Possiamo considerare le Aree Marine Protette come siti privilegiati per monitorare lo stato dell’ambiente marino e per sostenere gli sforzi globali verso la conservazione della biodiversità. Le Aree Marine Protette sono anche luoghi ideali per promuovere una necessaria transizione economica, sociale e culturale che possa condurci verso un futuro migliore e un rapporto più sano e sostenibile con l’ambiente marino».

Durante il meeting verranno presentati il documentario “Marine Protected Areas facing climate change”, ed il libro illustrato “La febbre del Mediterraneo” edito da @CNR edizioni, che sarà disponibile in formato elettronico in tutte le lingue dei paesi che si affacciano sul nostro mare, prodotti curati dal Progetto MPA Engage e sviluppati da una solida collaborazione internazionale tra istituti di ricerca capitanati dai ricercatori dell’ Istituto di  Ciencias del mar – CSIC di Barcellona, la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli ed il partner associato IRBIM-CNR di Ancona.