Senza il Reddito di cittadinanza in Toscana oltre 26mila persone senza sostegno
Con i nuovi strumenti varati dal Governo Meloni «le risorse dedicate alla lotta alla povertà subiscono una riduzione di circa 31 milioni di euro (-13%)» solo in regione
[4 Maggio 2023]
Il cosiddetto “decreto lavoro” approvato dal Governo Meloni il 1 maggio regala al Paese più povertà, abolendo il Reddito di cittadinanza per sostituirlo con due nuove misure: l’Assegno di inclusione e lo Strumento di attivazione.
L’Assegno partirà dal primo gennaio 2024, e sarà riservato ai nuclei familiari poveri (con meno di 9.360 euro di Isee) in cui sia presente almeno un componente disabile, oppure minorenne, o over 60; è godibile per 18 mesi (come il Reddito) e rinnovabile con una sospensione di 1 mese per altri 12 (non più 18) mesi, e così via.
Lo Strumento invece, mira a sostenere l’attivazione nel mondo del lavoro degli individui tra i 18 e i 59 anni che vivono in nuclei poveri (con meno di 6.000 euro di Isee) che non hanno i requisiti per accedere all’Assegno di inclusione; vale 350 euro mensili e può essere percepito per soli 12 mesi, senza rinnovi.
Questo nuovo assetto comporta un sensibile aumento della povertà rispetto alla presenza del già magro Reddito di cittadinanza, come stima l’Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana (Irpet) in una simulazione appena elaborata.
«Secondo le simulazioni – argomenta l’Irpet – il numero di nuclei beneficiari passa dai circa 53mila del Reddito di cittadinanza ai 44mila (-9mila e 600 nuclei, il 18% in meno) con le due nuove misure, di cui 23mila percettori dell’Assegno per l’inclusione e 21 dello Strumento di attivazione. A livello individuale i beneficiari del Rdc erano circa 101mila, mentre quelli delle due nuove misure sarebbero 82mila: 26mila e 500 in meno (-24%). Le risorse dedicate alla lotta alla povertà subiscono una riduzione di circa 31 milioni di euro (-13%) per effetto di una flessione del numero dei percettori e dell’importo medio».
Un danno che si replicherà ovviamente anche a livello nazionale, per il quale l’Irpet stima una riduzione di circa 264mila nuclei (-21%) e 692 mila individui beneficiari (-24%), a fronte di una flessione di risorse pari a circa 1,9 mld di euro (-24%).
«Le nostre simulazioni – concludono dall’Istituto – quotano per l’Assegno di inclusione e lo Strumento di attivazione un costo complessivo pari a poco meno di 6 mld di euro. Questa cifra si riferisce al primo anno in cui le due misure saranno contestualmente a regime, ma è progressivamente destinata a ridursi nel tempo per la componente dello strumento di attivazione che è prevista non essere rinnovabile per i medesimi beneficiari».