Da dove arriva l’energia consumata in Italia nell’ultimo anno
La quota dei consumi energetici complessivi coperta da rinnovabili è stimata intorno al 19%
[31 Luglio 2023]
Nel corso del 2022 in Italia è diminuita la domanda di energia, ma anche la produzione da fonti rinnovabili, come emerge dalla Relazione annuale sulla situazione energetica nazionale, appena pubblicata dal ministero dell’Ambiente.
La relazione documenta come la domanda primaria di energia sia diminuita del 4,5% attestandosi a 149.175 migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio (ktep).
Tale disponibilità energetica lorda nel corso del 2022 è stata costituita per il 37,6% dal gas naturale, per il 35,7% da petrolio e prodotti petroliferi, per il 18,5% da rinnovabili, per il 5% da combustibili solidi, per il 2,5% da energia elettrica, per lo 0,8% da rifiuti.
La quota di importazioni nette rispetto alla disponibilità energetica lorda è aumentata dal 73,5% del 2021 al 79,7% del 2022, confermando la dipendenza del nostro Paese da fonti di approvvigionamento estere.
Si è registrato soprattutto un aumento nelle importazioni di petrolio e prodotti petroliferi (+10,5%) e combustibili solidi (ovvero carbone, +41,6%), in parte compensate dalla riduzione delle importazioni di gas naturale (-4,9%).
Guardando invece al lato della produzione nazionale, nel 2022 c’è stata una riduzione dell’8%, attribuibile soprattutto alla contrazione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili (-7,7%), causata dal crollo dell’idroelettrico per fenomeni climatici avversi, e alla minore produzione di petrolio e prodotti petroliferi (-13,4%).
In particolare, nell’ultimo anno sono stati prodotti da fonte rinnovabile 100,1 TWh di elettricità (-14%), 440 PJ di energia termica (-6%), oltre all’impiego – sostanzialmente stabile – di 1,57 MTep di biocarburanti nei trasporti.
Nonostante il crollo nella produzione di energia rinnovabile, il dato continua a coprire il 19% dei consumi finali di energia lorda in Italia (come nel 2021, a fronte del 20,4% registrato nel 2020) per la diversa modalità di contabilizzazione introdotta dalla direttiva europea Red II, grazie alla quale «gli effetti della contrazione delle produzioni idroelettrica ed eolica vengono attenuati dalla procedura di normalizzazione specificamente prevista», come spiegano dal ministero.
Per quanto riguarda invece l’efficienza energetica si evidenzia, per il 2022, una riduzione dei consumi finali di 2,5 Mtep e si registra un incremento del risparmio energetico realizzato attraverso i Certificati Bianchi di 0,174 Mtep (+41,4%). Le misure di detrazione fiscale per l’efficientamento energetico degli edifici hanno consentito un nuovo risparmio pari 0,868 Mtep di energia finale.
Infine, la relazione ministeriale si sofferma sui costi dell’energia: nel 2022 le famiglie italiane hanno consumato 47.925 Ktep di energia, il 2,7% in meno rispetto all’anno precedente, mentre «la spesa sostenuta per il suo acquisto è aumentata del +49,9%, a fronte di un incremento dei costi all’ingrosso dell’energia pari al 165% per il gas naturale e al 142% per l’elettricità».
Un dato che richiama all’urgenza di tornare ad accelerare nello sviluppo delle fonti rinnovabili, che rappresentano l’opzione più economica e sicura per la produzione di energia, come evidenziato anche dalla Banca centrale europea.