I primi primati mangiavano frutti dolci e morbidi
Un'analisi dei loro denti fossilizzati suggerisce non mangiassero molti semi, noci o altri cibi duri
[9 Gennaio 2024]
Secondo lo studio “Tooth chipping patterns and dental caries suggest a soft fruit diet in early anthropoids”, pubblicato sull’American Journal of Biological Anthropology da Ian Towle e Carolina Loch dell’ University of Otago/Te Whare Wānanga o Ōtākou e da Matthew Borths della Duke University, il nostro amore per i cibi dolci risale a molto tempo fa, addirittura ai nostri primi antenati primati.
Lo studio fa luce sulle abitudini alimentari dei primi antropoidi, che comprendono scimmie e primati fossili, attraverso l’analisi dei modelli di scheggiatura e delle cavità dei denti. I ricercatori neozelandesi e statunitensi
hanno utilizzato fossili della Depressione di Fayum in Egitto, una fonte inestimabile di fossili per comprendere l’evoluzione antropoide che va dal tardo Eocene al primo periodo dell’Oligocene, da 40 a 29 milioni di anni fa.
Sono stati esaminati i modelli di scheggiatura dentale di 5 tipi di primati e sono stati confrontati con i dati provenienti da primati viventi.
Towle, che insegna alla facoltà di odontoiatria dell’università di Otago, racconta che «Volevamo scoprire cosa costituiva la dieta dei primi primati: cibi duri o morbidi. E’ stata prestata particolare attenzione alla frequenza, alla gravità e alla posizione dei frammenti dentali. Eravamo interessati anche alla presenza di carie dentale, spesso legata al consumo di frutti di bosco nei primati moderni».
Il team di ricercatori ha riscontrato una prevalenza notevolmente bassa di scheggiature dei denti con solo 21 dei 421 denti studiati che mostravano fratture.
Towle evidenzia che «I nostri risultati indicano un consumo predominante di frutti di bosco tra i primi antropoidi. La bassa prevalenza di denti scheggiati, in particolare rispetto agli antropoidi moderni, suggerisce una preferenza per fonti di cibo morbido, come frutti maturi e zuccherini».
Lo studio rappresenta un ulteriore forte supporto all’ipotesi di una diversità alimentare limitata tra i primi antropoidi, con la diversificazione nella dieta delle scimmie che arriverà più tardi nella loro storia evolutiva che ha portato agli esseri umani.
Per Borths, «Queste conoscenze sulle diete degli antichi primati forniscono basi essenziali per comprendere le traiettorie evolutive dei nostri antenati primati» e ha sottolineato l’importanza della depressione del Fayum: «Questi primati sono sopravvissuti a enormi cambiamenti climatici quando si formarono i primi ghiacciai in Antartide. I reperti fossili di Fayum catturano il momento critico in cui la nostra stirpe si è adattata a questo mondo più secco e più fresco, apparentemente alimentandosi con la frutta».
La Loch conclude: «Questo studio è un altro esempio dell’ampiezza e della diversità della ricerca dentale presso l’Università di Otago».