Al via il progetto del Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa
Contratti di fiume al banco di prova del Cornia
[28 Luglio 2014]
Il Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa sta promuovendo i “Contratti di Fiume”, un progetto che definisce «tanto ambizioso, quanto rivoluzionario del modo di gestire la manutenzione, l’attività e quindi la riqualificazione del nostro territorio».
Al Consorzio di Bonifica spiegano che «si tratta di forme di accordo che permettono di adottare un sistema di regole in cui i criteri di pubblica utilità, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale. Uno sforzo che ancor prima di essere istituzionale è culturale e che ridisegna un approccio complessivo e condiviso nel campo delle risorse idriche».
Una visione innovativa che è in linea con le politiche del Parlamento Europeo e internazionali: «Una visione unitaria del territorio guidata dagli Enti pubblici e dai soggetti privati che facendo sistema siano in grado di tracciare il percorso di sviluppo, tutela, e sostenibilità del nostro patrimonio idrico e ambientale – dicono al Consorzio – Sebbene negli ultimi anni questa nuova modalità di gestione si stia sviluppando anche in Italia, in Europa, ed in particolare in Francia si è presentata sin dai primi anni ’80, per poi diffondersi in pochi anni in molte altre nazioni come il Belgio, il Lussemburgo, i Paesi Bassi e la Spagna, in molti casi sotto forma di processi transfrontalieri che interessavano più territori diversi».
Si tratta di un progetto complesso ma interessante che secondo Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa «potrebbe modificare completamente il modo di guardare al nostro territorio e di programmare la sua manutenzione, tutela e riqualificazione». Un banco di prova che il Consorzio vorrebbe sperimentare sul fiume Cornia che da sempre per dimensioni, per posizione e per criticità rappresenta un tassello importante per l’omonima valle.
Giancarlo Vallesi, presidente del Consorzio di Bonifica 5 , sottolinea che si tratta di «una scelta frutto di una valutazione sui 3 cosi d’acqua principali del comprensorio di nostra competenza (Cornia, Cecina, Pecora) tenendo presente le attività ed i progetti attualmente in corso, come la cassa di espansione del Pecora e le difficoltà nel mettere d’accordo, in tempi ragionevolmente brevi, gli enti che gestiscono le attività relative al bacino idrico del Cecina».
E’ però un progetto tutto da verificare e concretizzare e che sarà possibile soltanto grazie alla partecipazione, al dialogo e alla connessione degli enti e dei soggetti coinvolti nella gestione del bacino idrico del Comprensorio 5 Toscana Costa.