Le baleniere giapponesi partite a caccia di 333 balenottere minori in Antartide (VIDEO)
Operation Nemesis di Sea Shepherd: solo noi per fermare la caccia alle balene
[21 Novembre 2016]
Il 18 novembre sono salpate dal porto giapponese di Shimonoseki, nella prefettura di Yamaguchi, le baleniere Yushin Maru (724 tonnellate) e la Yushin Maru 2 (747 t.) per condurre nell’Oceano Antartico quella che Tokyo chiama “caccia a fini di ricerca”. La Yushin Maru e la Yushin Maru 2 saranno presto raggiunte da altre due baleniere e dalla nave madre Nisshin Maru da 8.145 tonnellate, per formare una flotta con in totale 185 membri di equipaggio.
The Japan Times spiega che l’Agenzia della pesca ha detto che «Il Giappone ha in programma di cacciare 333 balenottere minori dell’Antartide nella sua seconda spedizione baleniera nell’Oceano Antartico dopo che un tribunale internazionale si è pronunciato contro la pratica nel 2014. Rispondendo alla Corte Internazionale di Giustizia, il Giappone ha presentato all’International whaling commission (Iwc) un nuovo piano di caccia alla balena per tagliare le catture di balenottere minori di due terzi fino a 333».
Nonostante gli ambientalisti dicano che il Giappone ha sempre continuato a cacciare, il governo nipponico asserisce che nella stagione di caccia 2014 – 2015 sono state condotte solo indagini visive, ma ammette di aver ripreso la caccia nel 2015 -2016.
Nei mari antartici si preannunciano nuovi durissimi scontri Sea Shepherd Australia ha espresso l’intenzione di bloccare la caccia alle balene del Giappone e l’Agenzia della pesca giapponese ha risposto che monitorerà le attività del gruppo ambientalista da una delle sue navi di pattugliamento.
Il primo ministro della Nuova Zelanda, John Key ha detto che «Il Giappone sbaglia a inviare baleniere nell’Oceano Antartico».
Parlando prima del vertice Apec in Perù, Key ha sottolineato che «La Nuova Zelanda ha preso una forte posizione contro la caccia alle balene ed è stata sostenuto dall’International whaling commission che la caccia non era legittima».
Anche il ministro degli esteri neozelandese, Murray McCully, ha deplorato la mossa del Giappone.
Intanto Sea Shepherd ha lanciato l’Operation Nemesis «per difendere le balene nel Santuario delle balene dell’Oceano del Sud» e spiega che intraprenderà la sua 11a Campagna Antartica in difesa delle balene. Ancora una volta, le nostre navi saranno tutto ciò che si interporrà tra le balene e la flotta baleniera giapponese. Il cosiddetto programma di “ricerca scientifica” giapponese per la caccia a 333 balenottere minori è stato rigettato dalla Corte Internazionale di Giustizia, dall’International whaling commission e dall’Australian federal court».
Ma Sea Shepherd denuncia che «Nonostante l’attenzione e lo sdegno internazionale nessuna azione è stata intrapresa contro queste attività illegali. Ancora una volta, il lavoro di difendere e proteggere le balene è lasciato a noi» e per questo chiede il supporto di chiunque abbia a cuore la sorte delle balene: «Con il tuo supporto, Sea Shepherd scenderà nell’Oceano del Sud questo dicembre per fermarli. A guidare la campagna sarà la nostra nuova e velocissima nave da pattugliamento, la Ocean Warrior, assieme alla nostra nave ammiraglia la Steve Irwin, veterana delle campagne antartiche sin dal 2007. Anche con la velocità superiore della Ocean Warrior e con la legge internazionale dalla nostra parte, l’Operazione Nemesis sarà una delle più difficili campagne che abbiamo mai intrapreso. I giapponesi hanno raddoppiato l’area di caccia alle balene nell’Oceano del Sud, i che significa che dovremo cercarli in un’area larga il doppio. E’ più difficile di sempre per le navi di Sea Shepherd operare con la massima operatività per tutta la durata della campagna. Le nostre navi hanno bisogno di equipaggiamento essenziale – come un drone per la sorveglianza – e del carburante sufficiente per garantire un pattugliamento e gli inseguimenti ad alta velocità nelle condizioni ostili dell’Antartico. Essere in grado di sostenere la nostra campagna in difesa delle balene con due navi costa una media di 8000 € ciascuna per ogni giorno, è una spesa rilevante che noi semplicemente non possiamo affrontare senza il vostro supporto finanziario. Per favore donate oggi per aiutarci ancora una volta a difendere, conservare e proteggere ancora una volta le balene dell’Oceano del Sud».