Corea del nord: più carbone contro le sanzioni internazionali
Sale la tensione per le manovre militari congiunte Usa- Corea del sud
[22 Agosto 2017]
La Repubblica popolare democratica di Corea (Rpdc) ha annunciato che sta aumentando la sua produzione di carbone per contrastare le sanzioni internazionali. L’agenzia ufficiale del regime nazional-stalinista, la Kcna ha emesso il solito altisonante proclama patriottico: «I minatori della Rdpc vogliono vanificare le sanzioni e le provocazioni impudenti degli Stati Uniti aumentando la produzione di carbone».
La Kcna cita Kim Chang Sok, direttore di dipartimento del ministero dell’industria del carbone, che h spiegato che «Il complesso minerario di Tukjang è la principale unità, avendo registrato una produzione quotidiana del 105%». Così l’obsoleta produzione di energia della Corea del nord sarà ancora più inquinante.
Le nuove sanzioni Onu contro i programmi nucleari e balistici della Corea del nord proibiscono le esportazioni di carbone, ferro, piombo e prodotti del mare nella Rpdc, ma non hanno certo domato il bellicoso atteggiamento del regime comunista- dinastico di Pyongyang.
Infatti, il comando militare dell’esercito popolare della Rpdc ha detto che «Dopo che [Usa e Corea del sud] hanno ignorato i nostri avvertimenti che avrebbero dovuto fare la scelta giusta e hanno messo in atto un provocazione militare pericolosa, non potranno sfuggire a delle rappresaglie spietate e a una punizione», per aver avviato ieri le esercitazioni militari congiunte Ulchi-Freedom Guardian al largo della penisola coreana.
Le manovre Ulchi-Freedom Guardian (UFG), che dureranno fino al 31 agosto, vedono impegnati circa 17.500 militari Usa e 50.000 soldati sudcoreani e puntano a preparare la difesa congiunta della Corea del sud in caso di un attacco nordcoreano, in particolare nucleare. La Kcna denuncia che «Anche i mercenari di 7 Paesi vassalli, comprese l’Australia e la Gran Bretagna, si sono aggiunti a loro».
I militari nordcoreani dicono che gli americani farebbero bene a temere la potenza militare di Pyongyang che sta per lanciare un altro missile e ribadiscono che «La responsabilità delle conseguenze devastanti che provocheranno le esercitazioni militari incombono interamente sugli Stati Uniti che hanno scelto la via del confronto militare».
La situazione si era surriscaldata quando l’esercito nordcoreano aveva annunciato di essere pronto a lanciare 4 missili a media gittata al di sopra del Giappone e vicino al Teritorio Usa di Guam nel Pacifico, che ospita un base area strategica usa. Ma oggi il leder supremo nordcoreano Kim Jong-Un ha gettato acqua sul fuoco spiegando che bisognerà «Osservare ancora un po’ il comportamento idiota e stupido degli Yankees» primq di lanciare i missili.
Il segretario di Stato Usa, Rex Tillerson, ha ribattuto che gli Stati Uniti restano aperti al dialogo con Pyongyang, ma senza condizioni.