[18/09/2009] News
GROSSETO. Al vertice dei capi di stato e di governo dell'Ue in preparazione del G20 di Pittsburgh, si è parlato anche di cambiamenti climatici e del percorso verso Copenhagen cui è stato dedicato l'ultimo capitolo del documento finale. Tema cui ha dato risalto il premier svedese, attualmente presidente dell'Unione europea, Fredrik Reinfeldt (Nella foto), che ha sollecitato i leader a livello mondiale a stringere i tempi per le trattative e ad aumentare i propri sforzi per raggiungere l'obiettivo, che è stato confermato, della riduzione delle emissioni di almeno l'80% entro il 2050.
Nel documento finale si fa poi riferimento ai costi che la Commissione Europea valuta necessari per affrontare le azioni di mitigazione e di adattamento nei paesi in via di sviluppo che potrebbe ammontare a circa 100 miliardi di Euro nel lungo termine e a 7-8 miliardi l'anno tra il 2012 e il 2020. Risorse che andranno ripartite fra la finanza nazionale, il finanziamento basato sul mercato dei crediti di carbonio ed il supporto pubblico internazionale.
«La nostra richiesta ai paesi in via di sviluppo - ha detto il premier svedese- è che questi soldi vadano incontro a obiettivi di riduzione», richiamando quindi ognuno alle proprie responsabilità.
Il G-20- si legge nel rapporto finale- dovrebbe riconoscere la necessità di avviare un veloce sostegno pubblico internazionale per rispondere ai bisogni urgenti di finanziamento per le azioni climatiche nei paesi in via di sviluppo, in particolare nei paesi meno avanzati .
Il G-20 dovrebbe anche invitare tutte le parti a fare passi significativi per raggiungere un risultato positivo a Copenhaghen. E poiché la scienza ci dice che le emissioni di gas serra globali debbono essere ridotte almeno del 50% rispetto ai livelli 1990 entro 2050 e continuare a scendere da allora in poi - si legge ancora nel documento- i paesi sviluppati dovrebbero ridurre le loro emissioni del 80% o più entro 2050, come accordato al summit G-8 de l'Aquila. Ogni paese che ancora non ha fatto in modo di adeguarsi dovrebbe muoversi da subito per rispettare gli impegni ambiziosi di riduzioni previsti per il medio termine e mettere in atto azioni quantificabili.
Una nota finale del documento del vertice europeo è infine destinata alla promozione della sicurezza energetica, per cui si raccomanda al G-20 un impegno per migliorarla aumentando la trasparenza del mercato del gas e del petrolio e contenendo la speculazione.