[18/09/2009] News

Inquinamento acustico: i poteri del comune

Il Comune può inibire l'attività del pubblico esercizio rumoroso fino alla definitiva esclusione delle sorgenti sonore disturbanti e lo può fare, non solo in caso di straordinaria necessità, ma anche attraverso gli ordinari strumenti di controllo contro l'inquinamento acustico.

Lo afferma il Consiglio di Stato che con sentenza di questo mese dà ragione al Comune di Bologna e torto a un'associazione ricreativa della città.

La vicenda ha inizio quando l'associazione che gestiva un'attività di somministrazione di alimenti e bevande anche nel cortile esterno fu riconosciuta come la causa di rumorosità eccessiva e disturbo ai residenti nelle ore notturne. Tanto che l'Azienda regionale per la protezione dell'ambiente (Arpa) rilevò un livello differenziale di immissioni sonore di 6.5 decibel a fronte del limite consentito di 3 decibel, individuandone la sorgente nel rumore prodotto dagli avventori presenti cortile del circolo.

E dunque il Comune ordinò l'inibizione dell'attività e lo fece non con un'ordinanza contingibile e urgente (fra l'altro di competenza del Sindaco) ma attraverso gli ordinari poteri conferiti dalla legge quadro sull'inquinamento acustico.

E' la legge nazionale che attribuisce al sindaco la facoltà di adottare un'ordinanza urgente e in generale al Comune la facoltà di adottare provvedimenti, allo scopo di arginare l'inquinamento acustico. Un inquinamento fra l'altro definito dallo stesso legislatore come «l'introduzione di rumore nell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell'ambiente abitativo o dell'ambiente esterno o tale da interferire con le legittime funzioni degli ambienti esterni».

Il Comune quindi ha e può esercitare la competenza per mitigare tal tipo di inquinamento, ma prima di provvedere deve accettarsi della situazione. E se il comune non riscontra situazioni di pericolo per la salute pubblica così gravi ed urgenti da rendere necessaria l'adozione di misure eccezionali, caratterizzate dalla indifferibilità ed urgenza può risolvere il problema dell'inquinamento acustico (in questo caso proveniente dalla attività di somministrazione di alimenti e bevande nel cortiliva del circolo) attraverso gli ordinari strumenti di intervento a tutela della salute pubblica previsti di competenza del dirigente comunale.

 

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