[21/09/2009] News

Scrittori, attori, imprenditori e sportivi contro la caccia “no limits” della Lega nord

PARMA. La Lega Nord ha presentato un emendamento alla legge comunitaria 2009, che potrebbe essere votato già domani, contro il quale stanno prendendo posizione numerose personalità dell' spettacolo, della cultura, dello sport e dell'imprenditoria. «Indignazione e rabbia - dice la Lega italiana Lipu in un comunicato - Sono i sentimenti espressi nelle ultime ore da personalità del mondo dello spettacolo, dello sport, da scrittori e imprenditori, che hanno deciso di scendere a fianco della Lipu per contrastare il nuovo tentativo di estendere la stagione di caccia, senza limiti temporali che fissano, come prevede attualmente la legge, la data di inizio e di fine della stagione venatoria».

Uno dei primi ad aderire all'appello della Lipu è stato Maurizio Costanzo: «Sono arrabbiato e indignato per questo tentativo, l'ennesimo, in corso al Parlamento. Chi ci riprova sappia che non molleremo mai».

Per la scrittrice Susanna Tamaro (Nella foto) «La fauna non è proprietà dei cacciatori ma un bene che appartiene a tutti gli italiani che, magari, ne vogliono godere in modo diverso. La società è cambiata. Le nuove generazioni hanno sviluppato una diversa sensibilità nei confronti dell'ambiente e hanno il diritto di avere un mondo meno devastato di quello attuale».

A cercare di buttare acqua sul fuoco (abbastanza maldestramente) ci aveva provato qualche giorno fa lo stesso deputato leghista Gianluca Pini, tentando di giustificare gli emendamenti da lui presentati alla Legge Comunitaria sulla caccia, che, fra l'altro, cancellano i limiti temporali per la stagione venatoria previsti oggi dall'1 settembre al 31 gennaio, con la necessità di allentare i vincoli venatori per riequilibrare e contenere le specie nocive. Insomma, si tratterebbe solo di eliminare cinghiali e storni che mettono a rischio agricoltura e circolazione aerea.

Secca la risposta di Danilo Selvaggi, responsabile rapporti Istituzionali Lipu: «E' davvero sorprendente come si tenti di capovolgere la realtà, facendo passare un emendamento filovenatorio per un adeguamento alle norme europee. Ci avevano già provato e gli era andata male. Dica chiaramente, l'onorevole Pin se è vero o meno che l'emendamento da lui presentato è, nel contenuto, lo stesso che non fu approvato, lo scorso maggio, perché incongruo rispetto alla legge Comunitaria, la quale non può modificare parti della legislazione vigente non specificamente interessate da procedure di infrazione. Dica dunque se esiste un qualche obbligo, per l'Italia, di cancellare i limiti temporali per la stagione di caccia e dunque ampliare la stagione medesima, e se sì, indichi in quale procedura di infrazione questo è scritto. O ci dica se non è piuttosto vero il contrario, che cioè l'Italia, in materia di caccia, è sotto procedura di infrazione per abuso di deroghe (Parere motivato alla Procedura di infrazione 2006/2131, Punti dal 24 al 57), per mancanza di varie misure di protezione o per non aver previsto il divieto assoluto di caccia nei periodi di riproduzione e migrazione prenuziale degli uccelli (Parere motivato alla procedura di infrazione 2006/2131, Punti 16 e 17). La verità è che ancora una volta si capovolgono i fatti, e si vuol trasformare un intervento legislativo che dovrebbe correggere le infrazioni in materia venatoria in una concessione, indebita e inopportuna, al mondo venatorio. Anche perché non dovremmo mai scordare che in Italia si caccia nei terreni privati, cioè in casa delle persone. Le quali devono già oggi tollerare cinque mesi di spari, pallini, disturbo e rischi vari. Non è dunque la minaccia di ricorrere al tribunale, che peraltro chiunque può verificare, carte alla mano, essere totalmente infondata, che fermerà la Lipu dall'evidenziare le storture di queste gravi proposte legislative, contrarie al volere della nettissima maggioranza degli italiani. Accetti invece, l'onorevole Pini, di confrontarsi pubblicamente su di esse, così da poter valutare tutti, di fronte ai documenti ufficiali, chi dice il vero e chi, invece, gioca con le parole e le norme».

Il fuoco di fila contro l'ennesima strizzata d'occhio leghista ai pasdaran di caccia-selvaggia è abbastanza impressionante. L'attrice Daniela Poggi dice: «Sono per un Paese civile, che difende la natura in ogni sua espressione. Sono per una società in cui il rispetto verso gli altri, esseri umani, animali e vegetali, sia al primo posto».

L'attrice Stefania Casini ricorda le recenti minacce di denunce pervenute alla Lipu e dice: «Denunciatemi, sono anch'io a favore della natura, rispetto gli animali, voglio chiarezza e regole». In appoggio alla Lipu e contro la caccia "no limits" anche la conduttrice televisiva Licia Colò, la scrittrice Dacia Maraini, l'imprenditore Marco Roveda: «Ho fiducia nella Lipu per l'ottimo operato»,  Vivian Lamarque: «Aiutiamo la Lipu a proteggere i nostri cieli. E aiutiamo i nostri giovani allontanandoli dalle armi» e dall'ex giocatrice della nazionale di calcio femminile  ed allenatrice Carolina Morace: «La caccia non è sport, ma violenza gratuita contro chi non può difendersi».

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