[21/09/2009] News toscana
PORTOFERRAIO (Livorno). Parte Argomarine, un progetto della durata di tre anni per sviluppare tecnologie innovative per il controllo del traffico marittimo e dell'inquinamento da idrocarburi del mare. Secondo la mitologia greca, Argo è un gigante dai cento occhi, metà dei quali restano aperti anche quando dorme. I cento occhi di Argo sono quelli che verranno sviluppati nel corso del progetto Argomarine (Automatic Recognition and GeOpositioning integrated in a Marine Monitoring Network) che il parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano (PNAT) ha presentato alla Commissione Europea nell'ambito del 7° Programma Quadro 2007-2012 di finanziamento alla ricerca e sviluppo tecnologico.
Argomarine svilupperà un sistema di controllo del traffico e dell'inquinamento marino all'interno di aree sensibili dal punto di vista ambientale e di particolare valore naturalistico come quelle dell'Arcipelago Toscano.
Il 22 settembre saranno presenti presso la sede del Parco nazionale dell'Arcipelago toscano a Portoferraio i rappresentanti scientifici convenuti da tutta Europa per la partenza ufficiale del progetto che avranno così occasione, tra l'altro, di conoscere le bellezze del territorio dell'Arcipelago Toscano.
Il consorzio, coordinato dall'elbano Michele Cocco, è composto da otto istituti prestigiosi provenienti da 6 Paesi Europei: oltre al Cnr- Istituto di Scienze e Tecnologie dell'Informazione di Pisa, due istituti universitari (Grecia e Portogallo) un Centro di Ricerche sul monitoraggio ambientale della Norvegia, una azienda hi-tech inglese, il Parco Nazionale Marittimo dell'Isola di Zacinto (Grecia), il Nato Undersea Research Center e il Joint Research Center della Unione Europea. Sarà presente il Dr. Maurizio Maggiore, funzionario della Unione Europea che seguirà per conto della Commissione l'andamento del Progetto.
«Il Progetto - spiega una nota del parco - è stato fortemente voluto dal presidente Mario Tozzi e dal direttore Franca Zanichelli, che con lungimiranza, ne hanno capito immediatamente le importanti ricadute ambientali visti anche i recenti episodi di smaltimenti dolosi di rifiuti nei nostri mari.
Un occhio che scruta il mare con l'obiettivo di creare una centrale operativa di controllo che si avvale di sofisticate attrezzature per il monitoraggio. In particolare, l'integrazione del rilevamento satellitare con un sistema di sensori chimici e ottici potranno consentire di acquisire in tempo reale i segnali di sversamenti nel mare e stabilire con tempestività gli interventi idonei e le bonifiche opportune. L'impiego di una tecnologia avanzata e una rete di collaborazioni transfrontaliere con esperti che saranno all'opera per costruire il sistema di controllo che avrà bisogno di ancora due anni prima di mettere in atto le campagne di sperimentazione. Le prove saranno svolte nel mare del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e in quello dell'isola di Zacinto in Grecia, per poi essere estese a tutto il Mediterraneo».
Le attività del Progetto prevedono il controllo dell'inquinamento da idrocarburi e degli sversamenti abusivi di petrolio e derivati in mare mediante l'utilizzo simultaneo di tecnologie che vanno dall'acquisizione di dati SAR (Synthetic Aperture Radar) dalla costellazione di satelliti Envisat, Cosmo-SkyMed e RadarSat, dati provenienti da sensori ottici montati su imbarcazioni e traghetti, oppure su supporti volanti (aerei ed elicotteri), nasi elettronici ospitati su boe o su veicoli sottomarini autonomi (AUV-Autonomous Underwater Vehicles) in grado di pattugliare larghe estensioni di mare. Questi dati verranno integrati con informazioni di geolocalizzazione e geoposizionamento ed inviati attraverso una rete a larga banda di trasmissione dati nella sala operativa della Capitaneria di Porto di Portoferraio, che ospiterà il cervello pensante di ARGOMARINE: il MIS (Marine Information System), una centrale di elaborazione dotata di capacità decisionali e di valutazione, progettata utilizzando tecnologie di supercalcolo ed Intelligenza Artificiale, in grado di elaborare i dati raccolti dalle varie fonti, valutare i modelli matematici e previsionali immagazzinati nella sua memoria e assistere le autorità preposte nella gestione dell'emergenza.
Argomarine svilupperà tecnologie che verranno successivamente estese a tutta l'area del Mediterraneo, dove il problema dell'inquinamento da idrocarburi e del controllo della pesca di frodo all'interno di aree protette è drammaticamente di attualità. Le isole dell'Arcipelago diventeranno quindi campo di prova delle attività scientifiche di monitoraggio del progetto, contribuendo a promuovere e valorizzare la loro importanza naturalistico-ambientale e la loro immagine.