[24/09/2009] News
PORTOFERRAIO (Livorno). Il Senato ha approvato il Ddl presentato dai senatori del Pd Raffaele Ranucci, Luigi Zanda, Roberto Della Seta e Riccardo Villari del Gruppo misto che vuole favorire e normare la realizzazione di campi ormeggio attrezzati per imbarcazioni da diporto nelle isole minori e nelle aree marine di maggior pregio ambientale e paesaggistico.
Il senatore Ranucci ha spiegato che «La legge consentirà la realizzazione di un progetto di infrastrutturazione leggera delle isole minori italiane, delle aree marine protette e di reperimento e di particolari tratti di costa, che li doti di campi di ormeggio attrezzati, cosiddetti campi boe, laddove più alta è la pressione del diporto. Così sarà possibile limitare, se non eliminare del tutto, gli ancoraggi sulle praterie di posidonia o comunque in aree con fondali protetti per evitare una eccessiva pressione turistica ed antropica che invece alcuni tratti di costa, le isole minori, le aree marine protette e le aree marine di reperimento sono costrette a subire durante il periodo estivo con il rischio di comprometterne l'inestimabile valore'. Sarà inoltre possibile regolamentare gli ancoraggi e gli accessi nelle aree protette. Cosa che, oltre a rispondere alla predetta esigenza ambientale, si rende necessaria per far fronte alle difficoltà degli approdi particolarmente sentita nel periodo estivo. I campi boe sono insomma una soluzione semplice studiata per consentire di godere della bellezza dei nostri mari ma nel pieno e assoluto rispetto dell'ambiente e della salvaguardia di fondali ricchi di vegetazione marina'».
Soddisfatto il vice-presidente di Legambiente Sebastiano Venneri: «La risposta più giusta e adeguata alle esigenze della nautica da diporto nelle aree marine protette italiane, che stanno dimostrando sempre di più di essere un sistema vincente in grado di coniugare fruizione e protezione della ricchezza ambientale di cui gode il nostro Paese. Le Cinque Terre, Portofino, il Plemmirio, Capo Carbonara sono solo alcuni esempi di aree marine protette dove si sperimenta da tempo con successo l'ormeggio pulito e dove le presenze e le attività si sono moltiplicate nel corso degli anni, confermando la valenza di questi sistemi che consentono di godere di certe aree di pregio del nostro mare senza turbarne gli equilibri naturali».
L'approvazione smentisce quanto dicono i contrari all'istituzione dell'Area marina protetta dell'Arcipelago toscano che parlano di possibili gravi difficoltà per il diporto e addirittura di un generalizzato divieto di stazionamento nell'Amp. Legambiente porta i dati che già oggi dimostrano il contrario: «Nell'area marina protetta del Plemmirio ad esempio, 100 di queste boe permettono "l'ormeggio pulito"di ben 400 natanti che possono sostare senza gettare l'ancora e dunque senza danneggiare le praterie di posidonia e i fondali di pregio sottostanti. Analogamente campi boe sono da tempo funzionanti nell'area marina protetta Portofino, la capitale riconosciuta della nautica italiana ma anche alle Cinque Terre e Capo Carbonara dove i campi ormeggio sono attrezzati con le cosiddette "boe intelligenti"».
Venneri ribadisce che «Questi campi boe sono in grado, insomma, di conciliare l'esigenza di posti barca e di fruizione delle aree di pregio con la tutela ambientale e soprattutto rappresentano un ottimo esempio di come questo possa essere fatto senza realizzare nuove infrastrutture. A questo proposito Legambiente ha firmato, già nel 2006, un protocollo d'intesa con Ucina (Unione Nazionale Cantieri e Industrie Nautiche ed Affini) per lavorare insieme alla sostenibilità della nautica e alla tutela delle aree marine protette. Secondo uno studio sulla Portualità in Italia condotto in collaborazione dalle due associazioni, infatti, risulterebbe possibile ricavare ben 39mila posti barca sfruttando al meglio i bacini portuali già esistenti e dunque senza riversare sulle coste neppure un metro cubo di cemento».