[25/09/2009] News

Le 50.000 auto elettriche di Sarkozy andranno ad energia nucleare?

LIVORNO. I soliti pestiferi guastafeste antinuclearisti francesi di Réseau Sortir du nucléaire hanno trovato un altro capello nell'uovo della politica verde del presidente Nicolàs Sarkozy che ha annunciato l'acquisto da parte dello Stato di 50.000 auto elettriche. Secondo loro le auto ecologiche avranno ben poco di verde se dovranno essere rifornite con energia in gran parte proveniente dalle centrali nucleari e non con l'energia rinnovabile. Ricaricata con l'attuale produzione energetica-nucleare, un'auto elettrica avrebbe un impatto ambientale forte e così rimpiazzare delle auto normali con delle auto elettriche porterà ad uno spostamento dell'inquinamento e non sarà in nessun caso un'opzione ecologica.

Una bella secchiata di acqua fredda sull'entusiasmo del ministro francese dell'industria Estrosi che nel giorno del summit dell'Onu sul clima aveva annunciato un ordine di 50.000 auto elettriche, presentate come la rivoluzione pulita dei trasporti per l'amministrazione statale.

Al Réseau "Sortir du nucléaire" ricordano un dato secondo loro incontrovertibile «Se le batterie vengono ricaricate sulla rete, un parco auto elettriche sarà responsabile di tutte le tare del nucleare  (rischi, scorie radioattive, ecc.) ma anche, contrariamente a quel che si crede, dell'emissione di grandi quantità di CO2».

La rete ambientalista cita uno studio del Réseau de Transport de l'Electricité (Rte) e dell'Agence de l'Environnement et de la Maîtrise de l'Energie (Ademe) che riguarda il riscaldamento delle abitazioni, ma le cui conclusioni possono essere direttamente applicate ad un parco auto elettriche: «L'elettricità prodotta da Edf è fortemente emettitrice di CO2, in particolare durante le punte di consumo».

Secondo "Sortir du nucléaire"  «La spiegazione è semplice: ogni volta che la temperatura cala, il consumo elettrico dovuto ai convettori è tale che sono allora delle centrali termiche (gas, gasolio, carbone), francesi e straniere, che vengono messe in servizio, rilasciando grandi quantità di CO2. In effetti, anche se sovradimensionato come nel caso della Francia, un parco nucleare ha una grande inerzia ed è incapace di rispondere alle punte di consumo. Questo fenomeno, legato al riscaldamento elettrico (diffusissimo in Francia, ndr), sarebbe immancabilmente riprodotto con un parco di vetture elettriche che i loro proprietari metterebbero quasi simultaneamente sotto carica la sera rientrando dalla loro giornata di lavoro. Ed anche se le curve di consumo potrebbero essere "lisciate", non bisogna dimenticare che l'utilizzo di elettricità nucleare è ingiustificabile sul piano ambientale».

Insomma l'introduzione delle auto elettriche ecologiche in un sistema energetico irrigidito dall'atomo rischia di trasformarsi in una clamorosa operazione di greenwashing statale.

Però le alternative non mancano  «Bisogna fortunatamente notare che, come nel caso per esempio di Clermont-Ferrand o Montmelian , è possibile ricaricare con delle energie rinnovabili  le batterie dei veicoli elettrici - conclude Réseau "Sortir du nucléaire" - Ancora una volta, è evidente che il solo obiettivo di Sarkozy, con l'auto elettrica così come con la  tax carbone o le Grenelle de l'environnement, è quello di sostenere l'industria nucleare a detrimento dell'ambiente che intanto  pretende di proteggere».

Chissà cosa penserebbero gli antinuclearisti francesi dopo un giro nell'Italia del rinascimento nucleare scajoliano, dove in cambio non abbiamo nemmeno la corposa mano di greenwashing delle auto elettriche, della carbon tax e della Grenelle...

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