[25/09/2009] News
LIVORNO. Secondo quanto si legge sui siti russi strf.ru e inauka.ru, i ricercatori dell'Istituto di microbiologia di Vinogradov, mettono in guardia sui rischi derivanti dai microbi che si trovano nei depositi sotterranei per lo stoccaggio di gas, che permettono lo sfruttamento di riserve di gas lontano dai luoghi di estrazione, ed ospitano microrganismi che influiscono sulla qualità del gas, l'integrità delle attrezzature e anche sull'ambiente.
I microbiologi russi hanno studiato un deposito che contiene organismi provenienti da antichi giacimenti di gas e costituito da due "pozzi" di raccolta che si trovano tra gli 800 e d i 1.000 metri nel sottosuolo, ricoperti da uno strato di argilla di mezzo chilometro di spessore.
I controlli al deposito sotterraneo di gas avvengono ad ottobre, quando è pieno di gas per affrontare la stagione invernale, e in aprile, quando il gas è stato quasi completamente utilizzato. Si tratta di metano, con impurità di etano, di azoto e di altri gas, tra i quali anche il gas carbonico, mentre non ci sarebbero tracce documentate di ossigeno.
«Tuttavia - spiegano i ricercatori russi - dei liquidi penetrano nello strato formando dei depositi, e con loro dei microrganismi vitali e del nutrimento per quest'ultimi: degli elementi biogeni e delle impurità tecnogene, soprattutto del metanolo e dei prodotti della corrosione dei tubi. Più un deposito di gas sotterraneo ha conosciuto dei cicli di riempimento e di pompaggio, e più grande è il numero di batteri che si sono accumulati. Non è escluso che le faglie che nascondono il gas non abbiano conservato la loro propria microflora».
I biologi hanno analizzato campioni di liquidi provenienti dai pozzi e liquidi prelevati dalla strato superiore di copertura a insieme al gas ed hanno scoperto che la microflora dei depositi è molto varia. Hanno anche trovato dei batteri che vengono prodotti in acetato di metano, un materiale presente in grandi quantità nelle acque esaminate. E se i campioni di queste stesse acque erano più saturo di carbonati, la sintesi batterica del metano risultava molto più attiva.
Inoltre, i depositi di gas contengono anche batteri solfato-riduttori «che creano solfuro di idrogeno a partire da solfati. Ora, il solfuro di idrogeno, solforato, proprio come il solfato, è un serio problema per l'industria del gas. Sono tossici, causano la corrosione dei tubi e formano dei precipitati insolubili di solfuro di ferro, che ostruiscono le rocce dei collettori».
Un altro problema di questo impensabile ecosistema alieno viene dalla microflora presente nei depositi che può produrre la decomposizione di materiali organici, con la formazione di gas carbonico, di acidi grassi e di alcoli inferiori che possono partecipare alla dissoluzione del carbonato di cemento. L'attività comune dei battei solfato-riduttori e ferro-riduttori, che sono ugualmente presenti nelle acque dei depositi sotterranei di gas, può modificare l'argilla contenente del ferro che circonda i depositi ed anche distruggere le rocce dello stesso collettore».
I microrganismi potrebbero quindi, secondo i biologi russi, costituire un gigantesco problema per la gestione ed il futuro dei depositi sotterranei di gas.