[25/09/2009] News toscana

Toscana: quale destino per i Consorzi di bonifica?

FIRENZE. Oggi la commissione agricoltura del Consiglio regionale, presieduta da Aldo Manetti (Nella foto), ha fatto visita al Consorzio di bonifica Versilia-Massaciuccoli guidato da Fortunato Angelini che è anche il presidente di Urbat (Unione regionale bonifiche e ambiente). All'ordine del giorno le varie attività del Consorzio che gestisce il lago di Massaciuccoli e il lago di Porta, un comprensorio di oltre 38 mila ettari distribuiti su tre province e dieci comuni, con 374 chilometri di canali di bonifica e 254 chilometri di corsi d'acqua naturali su cui fare manutenzione, sicuramente una delle realtà consortili più importanti della Toscana. Ci immaginiamo però che la discussione sia andata a cadere sul destino dei consorzi che per quel che è dato sapere pare che abbiano le ore contate, almeno nella forma attuale. Nel corso degli ultimi due anni sono state depositate in consiglio tre proposte di legge in materia di bonifica: una dall'opposizione e uno dallo Sdi (dal consigliere Ciucchi), che in sintesi chiedono l'abrogazione della L.R. 34/1994 e l'abolizione dei consorzi con il passaggio delle competenze alle province. La terza proposta di legge invece è opera della Giunta (su incarico del Consiglio) che si pone l'obbiettivo di rivedere il sistema della bonifica in Toscana e quindi di modificare ed integrare la legge regionale n. 34/1994. La  richiesta da parte del Consiglio regionale viene a seguito di quanto disposto da norme statali e precisamente dalla Finanziaria 2008 e dal cosiddetto decreto Milleproroghe.

Con queste norme lo Stato, oltre ad imporre alle Regioni di provvedere alla riduzione del numero dei componenti degli organi dei consorzi, al fine di "contenere" i costi della politica, aveva attribuito loro il potere di procedere al riordino dei consorzi di bonifica. Nell'intesa Stato-Regioni del settembre 2008 alcuni punti sono stati definiti:  il concetto di comprensorio (in quanto ambito territoriale di operatività dei consorzi) perimetrato in base al bacino idrografico di appartenenza; è stato confermato il limite della costituzione di un unico consorzio di bonifica all'interno di ciascun comprensorio; è stata ribadita la definizione dei consorzi di bonifica quali persone giuridiche pubbliche a carattere associativo, che si amministrano per mezzo di organi eletti dai consorziati suddivisi per fasce di contribuenza; è stato inoltre previsto che il numero dei membri del consiglio di amministrazione aventi diritto a compenso non possa essere superiore a tre; infine è stata specificata una definizione dettagliata del beneficio derivante ai proprietari di immobili dall'attività di bonifica. La proposta di legge della giunta prende atto di questo iter e prosegue in sostanza un lavoro di riordino già iniziato nell'ultimo anno.

Sul tema ora le Commissioni consiliari (seconda e sesta) ascolteranno tutti i portatori d'interesse.  Auspichiamo che questa occasione sia utilizzata per parlare anche nel merito delle funzioni che svolgono i Consorzi, che sempre di più dovranno occuparsi in sinergia con altri enti, di difesa dalle acque e delle acque e di tutela dell'ambiente in generale, svolgendo un compito nell'interesse della collettività e non solo dei soggetti consorziati. Ciò premesso, il resto viene di conseguenza, compresa la formazione scientifica, tecnica e culturale di chi opera sul territorio che non sempre pare adeguata.

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