[30/09/2009] News
GROSSETO. Sul Quotidiano della Calabria scrivono oggi che pare confermata l'ipotesi che i fusti presenti all'interno del relitto ritrovato a largo di Cetraro, siano radioattivi.
La notizia, confermata anche dal procuratore di Paola, Bruno Giordano, che sta seguendo le indagini, si basa su un ingrandimento di alcuni fotogrammi del filmato realizzato dalle telecamere del Rov, il robot mandato a 480 metri di profondità dalla Regione Calabria attraverso l'Arpacal, che ha messo in evidenza la presenza di una nave affondata sulla base delle indicazioni del pentito di ‘ndrangheta Francesco Fonti. Lo zoom sui fotogrammi ha permesso agli inquirenti di stabilire che i due fusti che si intravedono adagiati nelle immediate vicinanze dello squarcio presente sulla fiancata della nave, sono contenitori comunemente utilizzati per il trasporto di rifiuti speciali, tossici o radioattivi.
Si tratta ora di stabilirne la effettiva natura attraverso analisi mirate.
Ma la cortina di ferro che copre l'inchiesta non fa trapelare nulla riguardo all'attività della task force messa in piedi dal ministero ambiente.
«Noi possiamo riferire solo al ministero che è nostro organo vigilante» dicono all'Ispra; ma anche dal ministero non giungono ancora notizie. Aspettiamo allora di sapere se il ministero vorrà dare una nota ufficiale su questa notizia letta oggi sul giornale calabrese e sul programma che hanno intenzione di mettere in atto per accertare la natura dei rifiuti contenuti nei bidoni in fondo al mare. E quale sarà- se ci sarà - un programma per fare luce sull'intera vicenda delle navi dei veleni, che dalle dichiarazioni dei pentiti, dai dossier e dagli atti delle varie commissioni parlamentari d'inchiesta è sempre più evidente che non coinvolge solo la Calabria.
Nel frattempo l'assessore all'ambiente della regione Calabria Silvio Greco, non nasconde di essere sfiduciato. «Non abbiamo saputo più niente dal Ministero. Non so cosa abbiano intenzione di fare. Le notizie le leggo dai giornali e non mi rassicurano».
Anche quella che pare avvalorare l'ipotesi che assieme alla nave di fronte a Cetraro ci siano fusti contenenti materiale radioattivo?
«Sì anche quella, che devo dire non mi stupisce. Sarebbe invece strano pensare che avessero affondato una nave per smaltire che so, metalli pesanti, che scopriamo essere una attività, purtroppo frequente, fatta direttamente nei tombini delle fogne».
Quindi non c'è un coordinamento da parte del ministero o meglio del governo anche con gli altri casi, come quello di fronte alla costa toscana?
«Nessun coordinamento. E non capisco il fatto che di una questione così grave non se ne sia parlato in un consiglio dei ministri. Mi sembra che ci sia una sottovalutazione e per questo la prossima settimana andrò a fare una denuncia politica a Bruxelles, ne parlerò direttamente con il commissario all'ambiente Dimas».