[02/10/2009] News toscana
AREZZO. Il mondo dei parchi e delle aree protette non è certo aiutato da Roma, dall'attuale governo, ma nemmeno da Firenze pare ci siano azioni illuminate. La Toscana aspetta da tempo una nuova legge sui parchi (che sia anche valida) che probabilmente non arriverà in questa legislatura. E intanto si moltiplicano gli incontri e gli approfondimenti sul tema.
Recentemente nella riserva naturale di Valle dell'Inferno e Bandella si è svolta una giornata seminariale organizzata dalla Regione, a cui hanno partecipato i rappresentanti dei Parchi e delle province di tutta la Toscana.
L'assessore provinciale alle aree protette Antonio Perferi, rendendosi disponibile anche per organizzare prossimi incontri relativi alla gestione delle aree protette e per la tutela della biodiversità, si è soffermato sulle caratteristiche peculiari della riserva che ha ospitato l'incontro. «La riserva naturale della Valle dell'Inferno e Bandella è, nonostante le sue modeste dimensioni, importante per la sua storia e per il valore degli ambienti che protegge e offre la possibilità di fare esperienze educative grazie alle sue strutture, ai suoi percorsi e al servizio di visite in barca nel vasto specchio del bacino della diga Enel di Levane.
Questo giornata - ha continuato Perferi - ha fornito anche l'occasione per fare il punto con Enel produzione, con la presenza del direttore Ingegner Brunelli e dei suoi collaboratori, sullo stato dei rapporti di collaborazione proficuamente sviluppati negli ultimi anni con la provincia, per esaminare le problematiche relative alla gestione dell'invaso e mettere in campo sinergie al fine di migliorare la fruibilità di un'area così ricca di singolarità naturalistiche» ha concluso Perferi.
Durante l'incontro è stata presentata anche la pubblicazione: "Aree naturali protette Toscane - Non solo conservazione: esperienze e proposte di gestione", che offre una panoramica delle esperienze gestionali più interessanti compiute negli ultimi anni nelle diverse aree protette toscane. Esperienze che molti comuni e province vogliono replicare sul territorio e per questo attendono un segnale dalla Regione per agire in un quadro normativo certo.