[07/10/2009] News

Lo stato (non buono) della ricerca forestale nel Mediterraneo

LIVORNO. Gli ecosistemi forestali del Mediterraneo forniscono beni e servizi diversi, compresi quelli non "di mercato" come una ricchezza eccezionale in termini di biodiversità, che sono fondamentali per lo sviluppo socio-economico delle zone rurali e per il benessere delle popolazioni urbane della regione mediterranea. Ma nell'hot spot del bacino del Mediterraneo stanno emergendo sfide globali che secondo l'Istituto forestale mediterraneo (Efi) vanno affrontate per garantire la sostenibilità delle foreste mediterranee.

«Quali saranno gli impatti dei cambiamenti del clima e dell'uso del territorio sugli ecosistemi forestali del Mediterraneo? Come affrontare la gestione forestale e dell'antincendio in un contesto di cambiamento globale? Come possono governance, politiche e strumenti economici garantire la fornitura di beni forestali e servizi di valore? Come gestire le foreste multifunzionali e boschi in paesaggi ad uso multiplo?», si legge nella Mediterranean Forest Research Agenda (Mfra) 2010-2020.

La risposta a queste sfide ha bisogno di pratiche di gestione basate su una migliore e più vasta conoscenza che colmi il divario di conoscenze e competenze tra i Paesi, le istituzioni e il mondo d scientifico mediterranei.

«Quello che viene definito il "triangolo che collega l'Europa mediterranea all'Africa settentrionale e al Medioriente" ha bisogno di maggiore ricerca, istruzione e innovazione per riuscire a sostenere l'ecosistema che produce i vari prodotti e servizi che contribuiscono alle economie nazionali della regione - sottolinea il notiziari scientifico dell'Ue Cordis presentando la Mfra - I 73 milioni di ettari di singolare patrimonio naturale costituito dalle foreste e dai boschi del Mediterraneo ospitano 25.000 specie di piante vascolari (metà delle quali sono endemiche). La regione è apprezzata sia per i suoi beni (legname, sughero, piante aromatiche, tartufi) che per i servizi (turismo e attività di ricreazione), che sono vitali per lo sviluppo socioeconomico della regione».

Ma secondo la Mfra tutto questo è «seriamente minacciato dai cambiamenti climatici e dall'uso del suolo. Minacce che vanno ad aggiungersi ai problemi, da sempre esistenti, legati agli incendi, al sovrasfruttamento e all'avanzare della desertificazione nella regione».

La Mfra, che è un'iniziativa della Piattaforma tecnologica della filiera forestale europea e fa parte dell'Agenda strategica di ricerca, sottolinea però che «La ricerca forestale nel bacino del Mediterraneo è ostacolata dalla sua frammentazione, dai suoi mezzi limitati, e dal suo carattere obsoleto occasionale ed isolato. In più, gli scarsi guadagni che vengono dalle foreste mediterranee per l'industria del lego (paragonati ai guadagni delle alter foreste europee) rendono difficile attrarre finanziamenti dei privati.

«Per questo motivo - si legge nella Mfra - la nuova strada per superare questa situazione è una forte implementazione di: partnerships di ricerca, networking, capacity building, programmi di istruzione superiore, trasferimento di conoscenze ad un apprendimento long-lif. In questo contesto, la cooperazione nelle ricerca con le alter regioni climatiche del Mediterraneo (Mcr) dovrebbe essere migliorata per condividere conoscenze per affrontare le comuni sfide ed esigenze scientifiche».

La European Forest-Based Sector Technology Platform (Ftp), ha fornito alla comunità dei ricercatori forestali del Mediterraneo il quadro necessario per redigere l'agenda Mfra che ha evidenziato le principali sfide forestali pan-mediterranee e le priorità scientifiche, di obiettivi e risultati per affrontarle.

Gli esperti hanno raggiunto un accordo su un programma di ricerca per affrontare i problemi delle foreste del Mediterraneo e la Mfra punta a collegare in rete e coordinare la ricerca a mediterraneo, che richiede uno sforzo coordinato da parte della comunità di ricerca e dei soggetti interessati (proprietari forestali, Ong, aziende, pubblica amministrazione, ecc) ed un utilizzo efficiente ed efficace delle risorse disponibili delle risorse destinate alla ricerca nazionale ed internazionale.

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