[08/10/2009] News

L'Ue minaccia sanzioni perché la spagna scarica in mare reflui non depurati

BRUXELLES: La Commissione Ue ha inviato alla Spagna un ultimo avvertimento perché non ha rispettato l'ordine della Corte di giustizia europea sul mancato trattamento delle acque reflue a Playa de la Motilla (Valencia). «Se la Spagna non prenderà le misure che si impongono per rimediare al problema - dice l'Ue - la Commissione potrà adire nuovamente alla Corte di Giustizia e chedere che delle ammende siano inflitte a questo Stato membro».

Il commissario all'ambiente dell'Ue, Stavros Dimas, ha spiegato che «Le acque urbane residue non trattate sono una minaccia per la salute dei cittadini europei e nuocciono alla qualità dei corsi d'acqua, dei laghi e delle acque costiere dell'Europa. Consiglio vivamente alla Spagna di far in modo di risolvere il problema, in mancanza di ciò, la Commissione penserà a chiedere alla Corte di infliggerle delle ammende»

La Spagna non si è adeguata ad un'ordinanza della Corte di giustizia del 2007 per il mancato rispetto dell'obbligo a trattare le acque reflue delle città di Sueca, Benifaió, Sollana, Almussafes e di altri centri costieri in una zona sensibile, il litorale davanti al parco naturale di Albufera, vicino alla spiaggia di Motilla.

Gli spagnoli violano la direttiva sulle acque reflue urbane che prevede che le aree urbane con oltre 10.000 abitanti devono disporre di sistemi adeguati di raccolta e trattamento dei reflui.

La Spagna ha ammesso che ci sono ritardi e lacune nei lavori per le strutture necessarie, ma i lavori sono ancora fermi e gli scarchi fognari finiscono in mare senza essere depurati.

Ora, o provvederà celermente a fare quel che la Corte ha chiesto due anni fa, o si beccherà una pesantissima multa.

Un avvertimento che vale anche per altre località turistiche europee, compresa anche qualcuna in Italia.

La notizia è stata accolta con soddisfazione dagli abitanti delle aree vicino a playa de Motilla, devastata da una speculazione immobiliare che non ha rispettato le più elementari norme ambientali, e che hanno manifestato più volte per chiedere un Piano di urbanizzazione della zona, raccogliendo anche firme tra i bagnanti e che ora dicono: «La sentenza dell'Unione europea da ragione ai bagnanti di Sueca. Chiediamo una spiaggia con acqua pulita».

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