[12/10/2009] News
FIRENZE. Lo stato di salute delle foreste nell'area del Mediterraneo ad oggi è piuttosto buono: sono 73 milioni gli ettari di patrimonio naturale costituito dalle foreste e dai boschi che ospitano 25.000 specie di piante vascolari metà delle quali sono endemiche. Dai boschi si ottengo prodotti (come legname, sughero, piante aromatiche, tartufi) e nelle aree forestali vengono forniti anche servizi (dalle attività ricreative al turismo), l'insieme dei quali costituisce una fetta importante per lo sviluppo socioeconomico dell'intera regione e un'altra motivazione, oltre quella ecologica, per tutelare il polmone verde del Mediterraneo.
Secondo la Mfra (Mediterranean forest research agenda), un'iniziativa della Piattaforma tecnologica della filiera forestale (Ftp) europea, che fa parte dell'Agenda strategica di ricerca (Sra), il futuro delle foreste è seriamente minacciato dai cambiamenti climatici che innescano nuove criticità che vanno ad aggiungersi ai problemi di sempre come incendi, il sovrasfruttamento del suolo e l'avanzare della desertificazione nella regione.
Per mitigare questi impatti gli scienziati dei Paesi del bacino del Mediterraneo in accordo con scienziati di oltreoceano, hanno raggiunto un accordo per sviluppare un programma di ricerca per affrontare i problemi del patrimonio forestale dell'intera regione, cioè di quell'area che viene definita il triangolo che collega l'Europa mediterranea all'Africa settentrionale e al Medioriente. Il progetto è stato coordinato dall'Ufficio regionale mediterraneo dell'Istituto europeo delle foreste, ma sono stati coinvolti un numero significativo di istituzioni di 15 paesi mediterranei, tra cui istituti di ricerca e universitari, proprietari di foreste, organizzazioni non governative e organi internazionali come la Fao (Food and agriculture organization) negli Stati Uniti.
«C'è necessità di maggiore ricerca, istruzione e innovazione per riuscire a sostenere quel prezioso ecosistema che produce i vari prodotti e servizi che contribuiscono alle economie nazionali della regione» sostengono gli scienziati che hanno individuato alcune criticità principali su cui concentrare in modo integrato attenzioni e risorse: gli effetti diretti dei cambiamenti del clima e l'uso del suolo; gli incendi ricorrenti per cui è necessario individuare cause e strategie di contenimento; la ricerca di nuovi modelli silvicolturali; la ricerca di migliori strumenti economici, politici e di governance per una gestione multifunzionale delle foreste mediterranee.