[13/10/2009] News toscana
FIRENZE. Ogni giorno ce n'è una nuova, nel dibattito sulla stazione Tav a Firenze: l'ultima opzione (che, proposta ieri dal sindaco Renzi in sede di dibattito sullo sviluppo della Piana, sembra godere dell'assenso dei sindaci dell'hinterland e della dirigenza regionale e provinciale) è quella che prevede di realizzare l'infrastruttura in sotterranea, in posizione adiacente alla stazione Santa Maria Novella, dalla parte della Fortezza da Basso.
Una soluzione che condivide quindi con quella precedente (l'opzione ex-Macelli) la prossimità della stazione Tav con quella attuale, ma che in buona parte elimina il disagio e il forte impatto ambientale cui sarebbero stati sottoposti i residenti di Novoli e Rifredi (e la falda idrica sotterranea) in seguito alla messa in opera della nuova stazione nel punto previsto.
Insieme alla stazione progettata da Foster sembra quindi che il comune di Firenze rinunci anche ad una vera e propria "nuova stazione", poiché da quanto annunciato ieri il passaggio dei treni e il transito dei viaggiatori dovrebbe essere accolto solo da una "fermata" attrezzata, che Renzi stesso definisce una «non-stazione». E con la nuova idea (del tutto inedita), cade così anche la prospettiva di localizzare, in via definitiva, la stazione Tav a Campo di Marte, ipotesi sostenuta precedentemente dal sindaco Renzi e che aveva ricevuto da alcune parti consensi entusiasti, da altre indignata opposizione a causa del delicato contesto sociale e territoriale che sarebbe stato stravolto.
Ciò che invece viene a questo punto confermato è il sottoattraversamento Tav di Firenze, cioè il percorso resterebbe quello previsto (che passava infatti accanto alla Fortezza), e molto contestato da vari centri di opinione che auspicano invece il passaggio in superficie. Mentre verrebbe a cadere l'opzione, piuttosto convincente, che era circolata quest'estate, e che prevedeva sì un tunnel, ma scavato sotto gli attuali binari ferroviari "normali", con una notevole riduzione dei disagi per la cittadinanza e - probabilmente - dell'impatto sulla falda, e quindi delle criticità politiche nella realizzazione dell'opera.
Insomma, dopo 15 anni di discussione non è pensabile che un annuncio costituisca la prospettiva definitiva per il futuro del passaggio Tav a Firenze, ma vari elementi possono far pensare che alla fine le cose andranno proprio così. Abbiamo quindi contattato, per un primo commento, il presidente di Legambiente Toscana Piero Baronti, per il quale «l'ipotesi di fare la stazione TAV tra la Fortezza da Basso e Smn rinunciando alla stazione Foster va valutata positivamente per i possibili forti rischi di impatto ambientale che comporterebbe la stazione dell'Alta velocità ai Macelli».
Secondo Baronti (che ha precisato di esprimersi per il momento a titolo personale poiché la proposta è inedita e richiede un confronto con gli organi direttivi e i soci dell'associazione ambientalista prima che essa assuma una posizione ufficiale), inoltre, «con i soldi risparmiati per la mega-stazione prevista nella zona dei Macelli si potrà fare un adeguato restyling della stazione di Santa Maria Novella, avviare la ristrutturazione di tutte le stazioni ferroviarie che ci sono in città, e dare vita ad una sorta di metropolitana ferroviaria di superficie che potrà integrarsi con le linee 1-2-3- della tramvia».
Con la nuova opzione, l'ipotesi che sembrava aver sparigliato le carte nel dibattito tra i fautori del tunnel e quello del sovra-attraversamento, e cioè il tunnel sotto gli attuali binari di superficie, sembra destinata a morire.
«Si, peraltro già in estate (nell'intervista a greenreport del 12 agosto, nda) mi ero dichiarato d'accordo con questa opzione. Ma evidentemente essa va a scontrarsi coi problemi associati al ricominciare il progetto da capo, compresa la necessità di una nuova Valutazione d'impatto ambientale. E questo comporterebbe anni e anni di ritardi: credo che questo sia il motivo del fatto che di quest'idea non si parla più».
Con la fermata Tav presso Santa Maria Novella si eliminerebbero gli impatti sulla città dati dalla stazione progettata da Foster, ma resterebbero quelli associati al passaggio in sotterranea in zone densamente abitate, ad esempio quelli che gravano sulla direttrice via Masaccio-Fortezza.
«E' così. Ma bisogna attendere, per i rischi connessi, di sapere quale sarà il parere dell'Osservatorio ambientale, che è ancora al lavoro».
E riguardo al progetto, circolato quest'estate, per la realizzazione della stazione Tav a Campo di Marte, anch'esso in via di accantonamento se la "nuova idea" prenderà piede?
«Il progetto discusso quest'estate prevedeva la stazione definitiva della Tav a campo di Marte, dove è invece prevista la realizzazione di una stazione provvisoria, e si sommava alla proposta di realizzare a Campo di Marte anche la "Cittadella viola". Davanti alla sommatoria di queste due opere noi eravamo assolutamente contrari, perchè l'ipotesi aveva un forte impatto ambientale su una zona già ampiamente congestionata dai processi di urbanizzazione.
Questo perchè, dove si fa una stazione, poi a ruota seguono altre case e altre infrastrutture, e farlo a campo di Marte era complicato. Inoltre, semmai avrebbe avuto un maggiore senso fare la stazione Tav a Castello, in modo da servire non solo Firenze, ma tutta la Piana e l'area metropolitana».
Quindi, in definitiva, Legambiente Toscana è favorevole all'ipotesi "Fermata Tav tra Smn e Fortezza"?
«Si, perchè va a ridimensionare il progetto esistente. Almeno, questo è il mio parere, perchè dovremo ora confrontarci con gli associati, per assumere una posizione ufficiale».