[14/10/2009] News toscana

Rifiuti dalla Liguria, la Regione Toscana disponibile a un'intesa

LIVORNO. In merito al caso Aulla, di cui diamo conto in un altro articolo (vedi link a fondo pagina) la Regione Toscana ha confermato di essere disponibile ad un accordo con la Liguria per consentire il conferimento di rifiuti urbani liguri nello stabilimento di trattamento di Costa Mauro ad Albiano Magra (Ms). Su questo tema gli uffici regionali si sarebbero attivati da tempo ma l'intero iter si è fermato quando sono emerse criticità irregolarità nella gestione e nel funzionamento dell'impianto.

«La Toscana - spiega l'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini - è disponibile a stipulare un'intesa per il conferimento, su richiesta della Liguria, di rifiuti urbani nell'impianto di Costa Mauro, purchè una volta usciti dall'impianto questi tornino nelle discariche liguri. Gli uffici regionali si erano attivati su questa vicenda già da luglio, avevano richiesto il parere della Provincia di Massa Carrara e dell'Ato Costa ed i primi di agosto avevo comunicato la nostra disponibilità all'assessore della Regione Liguria Franco Zunino. Purtroppo la procedura si è interrotta perchè sono emerse criticità sul funzionamento dell'impianto, problemi che sono stati oggetto di comunicazioni e diffide da parte della Provincia e di Arpat».

Dopo gli accertamenti, infatti, l'azienda di Albiano Magra è stata ammonita più volte dalla Provincia sia perchè riceveva rifiuti provenienti dalla Liguria senza autorizzazione, sia perchè i controlli avevano verificato irregolarità nello stoccaggio dei rifiuti e nelle emissioni in atmosfera.

Secondo quanto riportato in due diffide inviate all'azienda dalla Provincia di Massa Carrara e da un verbale Arpat del luglio scorso, la Costa Mauro stocca i rifiuti all'aperto (causando tali miasmi da aver spinto i cittadini residenti nelle vicinanze a costituirsi in comitato per protestare contro i cattivi odori), non ha nessun rilevatore di radioattività installato all'ingresso dello stabilimento, ha trattato materiale proveniente da fuori regione senza le necessarie autorizzazioni e si è dotata di un impianto di macinazione dei rifiuti ingombranti che produce emissioni in aria senza avere i necessari permessi.

La Provincia, per garantire la sicurezza dal punto di vista sanitario e ambientale, aveva dunque intimato all'azienda di sanare queste situazioni provvedendo a stoccare in aree chiuse o contenitori ermetici i rifiuti da trattare (in particolare quelli organici, i residui zuccherini, i contenitori metallici e le bottiglie di vetro), di installare il rilevatore di radioattività per verificare la pericolosità dei rifiuti in ingresso e di macinare gli inerti in locali chiusi dotati di sistemi di abbattimento delle polveri.
L'assessore Bramerini, che segue con attenzione la vicenda, nei giorni scorsi ha incontrato delegazioni dei lavoratori della Costa Mauro ai quali ha illustrato la situazione.

«Esprimo la solidarietà mia e della Regione - ha detto - ai lavoratori, che in questo momento stanno pagando responsabilità non loro. Capisco le loro preoccupazioni ed anche nel loro interesse chiedo all'azienda di chiarire come intende portare avanti il lavoro dell'impianto in prospettiva, quando saranno finiti i rifiuti una-tantum provenienti dalla Liguria. Questa è una risposta che la direzione di Costa Mauro deve non solo alle amministrazioni locali, ma soprattutto ai suoi dipendenti».

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