[15/10/2009] News
FIRENZE. Pochi giorni fa il ministro Scajola aveva dichiarato che il nostro Paese è tra quelli in prima linea nel contrastare i cambiamenti climatici. I dubbi che greenreport aveva avuto in seguito a questa affermazione oggi hanno trovato una conferma. L'Italia (questa volta in compagnia di Francia e Germania) ha chiesto alla Commissione europea di alleggerire o ritardare i target di efficienza dei carburanti per i nuovi veicoli commerciali leggeri. La Commissione europea, infatti, sta lavorando su una proposta che obbligherebbe i produttori di veicoli commerciali leggeri a tagliare le emissioni dei mezzi di nuova produzione del 14%, fino al valore di 175 grammi di CO2 prodotta per chilometro, limite da raggiungere entro il luglio 2013 se non si vuole incorrere in sanzioni. Un provvedimento che va a completare il quadro già delineato dalla direttiva che stabilisce i limiti di emissione per le autovetture.
«La politica di riduzione delle emissioni di CO2 non può evitare di coinvolgere il settore dei trasporti, né tanto meno fare sconti ai veicoli commerciali leggeri- ha commentato la notizia Legambiente- La richiesta dell'Italia di limiti meno severi in questo settore va assolutamente nella direzione opposta rispetto agli obiettivi europei di riduzione e non costituisce certo un buon segnale in vista di Copenaghen». Ma le pressioni di alcune case automobilistiche si stanno facendo forti, affinché l'obiettivo sia introdotto in modo graduale e vengano attenuate le sanzioni. Secondo i produttori, infatti, investire nell'efficienza energetica non è possibile in tempi di crisi economica. «La crisi finanziaria non può e non deve essere la scusa per non investire nelle politiche ambientali - ha sottolineato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente -, al contrario l'Europa ha bisogno di investire ora in produzioni a basse emissioni e alta tecnologia per uscire dalla crisi. Solo combinando la performance ambientale e la spinta innovativa è possibile, infatti, vincere la doppia sfida climatica ed economica». Secondo il rapporto "Reducing CO2 emissions from new cars: a study of major car manufacturers" nel 2008, nel settore delle autovetture, i produttori hanno ridotto le emissioni di CO2 dei modelli complessivamente venduti sul mercato europeo del 3,3%, portando la media di settore ad un notevole miglioramento di 153,5 gCO2/km.
«Ma per migliorare ulteriormente questo risultato sono necessari e urgenti interventi anche sulle altre categorie di veicoli a partire dai mezzi commerciali leggeri. Ancora oggi, infatti, - ha continuato l'associazione ambientalista - il trasporto su gomma contribuisce al 19% del totale della CO2 emessa in Europa e rispetto al 1990, anno di riferimento per la riduzione di emissioni prevista dal protocollo di Kyoto, le emissioni provenienti da questo settore sono aumentate del 28%». Nonostante l'impegno di alcune case automobilistiche, la strada da compiere è ancora lunga dovendo centrare gli obiettivi settoriali fissati dalla recente direttiva comunitaria al 2015 (130 gCO2/km) e al 2020 (95 g).