[16/10/2009] News

Raee, l'Ue vuole misure piĆ¹ stringenti, ma nessuno sa dove vanno a finire i 2/3 dei rifiuti elettronici

GROSSETO. Novità in vista sul sistema di raccolta e riciclaggio dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, sono emerse da una riunione che si è svolta nei giorni scorsi a Bruxelles, tra la Commissione e gli attori coinvolti a livello europeo.
La Commissione propone di modificare l'obiettivo di raccolta per i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) dagli attuali 4kg/procapite ad obiettivo vincolante del 65% del peso medio delle apparecchiature immesse sul mercato nel corso dei due anni precedenti.

Una proposta che non ha trovato consenso tra i produttori che sostengono non realistico questo obiettivo in quanto solo il 30% dei Raee domestici torna a produttori attraverso i sistemi di riciclaggio. Il resto è raccolto a scopo di lucro da parte di vari soggetti che operano al di fuori del sistema ufficiale o vengono illegalmente spediti in paesi terzi, secondo quanto asserito dal consulente per politica europea in materia di rifiuti della Hewlett Packard, Marc Dempsey.
Raggiungere l'obiettivo di raccolta è quindi reso impossibile dal fatto che i produttori non possono mettere le mani in questo settore che non ufficiale del circuito Raee.

Asserzioni non smentite ma anzi confermate da Thorsten Brunzena del dipartimento Ambiente della Commissione europea che ha riconosciuto il fatto che nessuno sa dove va a finire circa il 50-60% dei Raee, che solo il 30% è ufficialmente riciclato e il 12% finisce ancora in discarica.

La Commissione europea stima che ogni europeo genera attualmente 17-20 kg di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche all'anno. Una quota che include tutto, dalle lampadine ai computer, dai televisori ai telefoni cellulari, dai piccoli elettrodomestici ai frigoriferi, ma gli obiettivi previsti dalla direttiva sulla loro raccolta e riciclaggio sono ancora lontani dall'essere raggiunti.

La Direttiva varata nel 2003 sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche mira ad aumentare il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero di tali rifiuti, ma adesso sta emergendo che gli adempimenti richiesti rsultano essere troppo complessi, costosi e anche impossibili da realizzare, e che quindi vi sono ampi margini di miglioramento e semplificazione.

Per questi motivi nel 2008 la Commissione ha presentato una proposta di modifica di quella direttiva tra cui come ha ricordato Thorsten Brunzena , l'esecutivo Ue chiede agli Stati membri di incoraggiare i produttori a finanziare la raccolta differenziata dei rifiuti provenienti dai nuclei domestici.

Proposta su cui i produttori non sembrano essere d'accordo, così come in merito ai nuovi obiettivi vincolanti Dempsey ha osservato che la proposta della Commissione, potrebbe portare in una situazione in cui i produttori sono obbligati ad acquistare i Raee per raggiungere il target di raccolta e che questo non porterebbe ad un aumento artificiale dei costi del riciclo senza alcun beneficio per l'ambiente.

In merito all'iter della nuova direttiva ad agosto è stato nominato il relatore del Parlamento, il 23 ottobre è previsto il primo dibattito al Consiglio e dal 3 al 5 novembre il dibattito sarà alla commissione ambiente del Parlamento e per il prossimo aprile 20101 è prevista l'adozione della relazione della commissione ambiente del Parlamento europeo per arrivare poi al 18 maggio 2010, data in cui si prevede la prima lettura in plenaria. La discussione è quindi solo all'inizio.

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