[16/10/2009] News
FIRENZE. I mercati, come si dice in gergo, sembrano "ottimisti" per le prospettive dell'economia e continuano a trainare le quotazioni del petrolio, insieme ovviamente al dollaro debole, portandolo intorno ai 78 dollari al barile. In parallelo giunge la notizia che Eni ha effettuato una scoperta di idrocarburi di rilevanza mondiale nell'offshore venezuelano, perforando con successo un pozzo esplorativo nel giacimento denominato Perla, localizzato nel blocco Cardon IV, nel Golfo del Venezuela. I dati quantitativi sono ancora provvisori, ma pare che il giacimento possa contenere una quantità superiore ai 160 miliardi di metri cubi di gas, cioè pari a 1 miliardo di barili di petrolio equivalente. Il pozzo di scoperta Perla 1X è stato perforato verticalmente, a circa 50 km dalla costa, e ha rilevato una colonna di idrocarburi di 240 metri. I risultati hanno largamente superato le previsioni iniziali - comunicano da Eni - facendo di Perla la più grande scoperta di gas del Venezuela e, potenzialmente, una delle maggiori scoperte di gas nel mondo negli ultimi anni. «Durante la prova di produzione il pozzo ha prodotto gas di ottima qualità con una portata di circa 600.000 metri cubi al giorno (pari a circa 3.700 barili di olio equivalente al giorno) e 500 barili di condensato al giorno- informano dal Gruppo del cane a sei zampe- Si prevede che la produzione di gas in condizioni normali superi 1 milione di metri cubi al giorno».
Attualmente opera sul blocco Cardon IV una Joint Operating Company, 50% Eni e 50% Repsol, denominata Cardón IV S.A. La compagnia di stato venezuelana PDVSA detiene il diritto di entrare nella joint venture durante la fase di sviluppo con una partecipazione del 35%. Qualora PDVSA eserciti questo diritto (e non pensiamo ci siano dubbi, considerata anche l'intraprendenza del presidente Chavez) Eni e Repsol manterranno entrambi un interesse del 32,5% nel progetto. Si estendono quindi gli interessi di Eni In Venezuela, dove attualmente ha una produzione giornaliera di circa 8.000 barili di petrolio al giorno dal giacimento di Corocoro (operato da Petrosucre, compagnia mista PDVSA 74%, Eni 26%) e una partecipazione in Petrolera Guiria (compagnia mista formata da PDVSA 64.25%, Eni 19.5% e Ineparia 16.25%) che gestisce la scoperta di Punta Sur. Corocoro e Punta Sur sono entrambi situati nell'offshore del Golfo di Paria. Inoltre Eni partecipa insieme alla compagnia di stato venezuelana, agli studi per lo sviluppo del blocco Junin-5, localizzato nella Faja dell'Orinoco, area ricca di olio pesante, a testimonianza che ancora si investe fortemente in ricerca su quello che è stato il motore dell'economia del Novecento e che lo sarà ancora per questo secolo.