[20/10/2009] News toscana

Qualità delle acque di Bilancino, per Arpat lo Stato ecologico è sufficiente

FIRENZE. Secondo quanto riportato nel Piano di gestione del Distretto idrografico Appennino Settentrionale redatto dall'Autorità di bacino del fiume Arno, la qualità delle acque dell'invaso di Bilancino è già oggi a livello "buono", stato di qualità previsto dalla Direttiva europea acque, al 2015. Quindi si tratterebbe, cosa comunque non banale, di mantenere fino a quella data i livelli qualitativi attuali. Secondo i dati riferiti agli anni 2007-2008, riportati nello studio "Proposte per l'ecosistema di Bilancino", finanziato dalla Regione Toscana (ed affidato ad Arpat) nel quadro delle azioni previste dal Piano regionale di azione ambientale (Praa 2007-2010), emerge una complessiva stabilità dello stato di qualità dell'invaso: lo Stato ecologico e lo Stato ambientale si mantengono complessivamente in III classe, quindi in uno stato sufficiente. Il trend è stabile cioè conferma quanto già riportato dall'Agenzia in precedenti rapporti riferiti agli anni 2002-2003 e 2004-2006. Dall'analisi delle componenti biologiche (fitoplancton, comunità macrobentoniche e comunità ittiche), dei  parametri chimico-fisici e dei sedimenti, secondo quanto riportato nello studio di Arpat «al fine di tutelare i delicati equilibri dell'ecosistema dell'invaso di Bilancino è necessario mettere in atto una serie di azioni rivolte al mantenimento e/o al miglioramento delle attuali condizioni», che non sono ad oggi quelle previste dalla normativa al 2015. Tra le criticità rilevate, le problematiche collegate alla carenza di ossigeno nell'ipolimnio nel periodo di stratificazione estivo e una  trasparenza non ottimale che sembra essere collegata a fenomeni di risospensione del sedimento, dovuti all'apporto solido da parte dei tributari. Buono invece lo stato del popolamento ittico dell'invaso di Bilancino che può definirsi adeguato per specie presenti, abbondante e ben strutturato.

L'Agenzia regionale per l'ambiente ha fornito poi alcuni suggerimenti per azioni da mettere in atto:«Per limitare l'arricchimento di nutrienti, principali responsabili di fenomeni di eutrofizzazione, occorre provvedere al completamento della depurazione e alla regolamentazione delle pratiche agricole e dei prelievi d'acqua (captazioni) in tutto il bacino idrografico. E' inoltre opportuno mirare al potenziamento delle fasce di vegetazione circostanti gli affluenti dell'invaso (tributari) che svolgono funzioni di protezione degli ecosistemi fluviali da inquinanti di origine diffusa e da apporti solidi. Inoltre per evitare contaminazioni delle acque e dei sedimenti devono essere effettuati interventi mirati alla mitigazione di eventuali incidenti stradali e autostradali e degli impatti delle aree di cantierizzazione per la realizzazione di grandi infrastrutture di mobilità». Quindi la situazione delle acque dell'invaso ai fini degli obiettivi di qualità ambientali non è affatto drammatica ma non è nemmeno quella riportata nel Piano di gestione del Distretto. Considerato che per raggiungere gli obiettivi di qualità si prevedono misure e si effettua un'analisi economica collegata poi a finanziamenti, è bene che il quadro conoscitivo sia il più attendibile possibile.

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