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[22/10/2009] News
LIVORNO. La seconda conferenza dell'European Strategic Energy Technology Plan (Set-Plan) si chiude oggi a Stoccolma con un risultato già acquisito: l'Unione europea investirà altri 50 miliardi di euro nelle tecnologie energetiche. Il commissario europeo per la scienza e la ricerca, Janez Potocnik, intervenendo alla Conferenza ha detto che «La Commissione europea stima che nei prossimi 10 anni sarà necessario un investimento supplementare di 50 miliardi di euro nelle ricerche di tecnologie energetiche. Questo significa triplicare gli investimenti annui nell'Unione europea, da 3 a 8 miliardi di euro».
La Conferenza di Stoccolma. Alla quale hanno partecipato 500 delegati da tutta l'Ue, è stata organizzata dall'Agenzia svedese per l'energia in collaborazione con la Commissione europea per esaminare i modi per accelerare lo sviluppo di tecnologie a basse emissioni di CO2 con l'obiettivo di abbassare le emissioni di gas serra dal 60 all'80% d entro il 2050, attraverso la realizzazione del Set-Plan.
A Stoccolma si è discusso soprattutto di come dare impulso alla European Industrial Initiatives (Eii) ed ai futuri finanziamenti del Set-Plan. Oltre alla sessione plenaria della Conferenza si sono tenuti anche workshop paralleli su ciascuno dei sette settori tecnologici individuati come strategici di energia per l'Eii: eolico; bioenergie; Smart Grids; Energia Solare (fotovoltaica e Concentrated Solar Power; Carbon Capture and Storage; fissione nucleare, efficienza energetica (Smart Cities).
La conferenza é stata preceduta, sempre nella capitale svedese, dal Symposium international Energie 2050 che ha riunito 350 scienziati del settore energetico di tutto il mondo che nel loro appello finale hanno chiesto di ridurre l'utilizzo dei combustibili fossili.
Cinque scienziati notissimi, tra i quali il premio Nobel italiano per la fisica f del 1984 Carlo Rubbia e George A. Olah, Nobel per la chimica del 1994, hanno presentato i risultati delle loro ricerche su energie nucleari, solare, eolico e biomasse, sui veicoli a basse emissioni e sulla razionalizzazione del consumo energetico.
Nell'appello pubblicato s dall'Accademia reale delle scienze della Svezia, si legge: «E' arrivato il tempo di cambiare radicalmente il sistema energetico mondiale e le analisi del ciclo di vita così come l'economia verde sono delle condizioni indispensabili per pensare la politica del futuro. Le attività umane in materia di energia devono essere sviluppate in maniera da non avere un impatto radicale sulle terre, le acque e l'aria. Tutte le opzioni in material di energia per il futuro devono basarsi sull'energia sostenibile e su dei n materiali di costruzione per principio riciclabili o sostenibili».
La dichiarazione sottolinea anche che «La produzione agricola dovrà essere essenzialmente destinata all'alimentazione, evitando una deforestazione mondiale e preservando la biodiversità». Inoltre «L'elettricità dovrà diventare il principale vettore dell'energia nel futuro, perché la maggior parte delle fonti di energia non fossili producono elettricità».