[22/10/2009] News
GROSSETO. Secondo il cronoprogramma del governo l'Agenzia per la sicurezza nucleare sarà pronta a metà novembre. Lo aveva annunciato il mese scorso il sottosegretario del ministero dello Sviluppo Stefano Saglia e lo ha ribadito ieri ad un dibattito organizzato da Finmeccanica.
Sui tempi celeri per la costituzione dell'Agenzia si era espresso anche il ministro dello Sviluppo Claudio Scajola, in occasione - lo scorso 8 ottobre - dell'incontro con il presidente dell'Autorità per la sicurezza nucleare francese, Andrè La coste, per dare vita alla collaborazione prevista dall'accordo firmato dai presidenti Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy, in materia di energia nucleare.
«Da parte del Governo Berlusconi - aveva dichiarato il ministro - vi è il massimo impegno per assicurare la costituzione e l'operatività dell'Agenzia in tempi brevi, come uno dei primi passi per l'attuazione del programma nucleare italiano, prendendo esempio dalle migliori esperienze internazionali in campo di sicurezza nucleare».
L'Autorità per la sicurezza, prevista dal Ddl sviluppo, sarà composta dalle strutture dell'attuale Dipartimento nucleare, rischio tecnologico e industriale dell'Ispra e dalle risorse dell'Enea.
Le funzioni che saranno svolte dall'Agenzia saranno quelle per la regolamentazione tecnica, il controllo e l'autorizzazione ai fini della sicurezza delle attività concernenti gli impieghi pacifici dell'energia nucleare, la gestione e la sistemazione dei rifiuti radioattivi e dei materiali nucleari, la protezione dalle radiazioni, nonché le funzioni e i compiti di salvaguardia degli impianti e dei materiali nucleari, comprese le loro infrastrutture e la logistica. E sarà la sola autorità nazionale responsabile per la sicurezza e la salvaguardia nucleare. Un ruolo fondamentale quindi che dovrebbe essere svolto in maniera del tutto indipendente e terzo, se di vera garanzia vogliamo parlare.
Dalle parole del sottosegretario Stefano Saglia si apprende però che l'Agenzia «sarà autonoma anche se non sarà un'Autorità indipendente a tutti gli effetti».
Ma se l'obiettivo dichiarato dal ministro Scajola nella definizione di questa Agenzia era quello di prendere «esempio dalle migliori esperienze internazionali in campo di sicurezza nucleare» a partire dalla Francia, si può immaginare, dato l'accordo di collaborazione, già nella traduzione pratica si tradisce l'obiettivo.
Dalla pagine del sito della Agenzia di sicurezza francese si legge infatti che questa (Asn) è :
«un'autorità amministrativa indipendente creata dal Legge n. 2006-686 del giugno 13, 2006 sulla trasparenza e la sicurezza nucleare è responsabile del controllo delle attività nucleari civili in Francia».
Indipendente appunto, cosa che non sembra sarà invece quella italiana.
«L'Asn - si legge ancora nella sua presentazione sul sito ufficiale - assicura, a nome dello Stato, il controllo sulla sicurezza nucleare e le radiazioni in Francia, per proteggere i lavoratori, la popolazione dai rischi sanitari ed ambientali connessi con l'uso di energia nucleare. E contribuisce alla informazione dei cittadini. Asn svolge i propri compiti nei confronti di 4 valori fondamentali: competenza, indipendenza, il rigore e la trasparenza».
Ora se è evidente che non basterà certo una agenzia in grado di garantire «il controllo del nucleare in maniera efficace, imparziale, credibile e legittima»- come dichiara di fare l'Asn- a far diventare il ricorso all'energia nucleare una scelta condivisibile è altrettanto evidente che non avere nemmeno queste garanzie da parte di una Agenzia che si vuole «autonoma ma non indipendente a tutti gli effetti» fa aumentare le già numerose preoccupazioni in merito a questa scelta.