[26/10/2009] News toscana
FIRENZE. Secondo Legambiente la Toscana non è proprio "felix". L'affermazione deriva dall'analisi dei dati di Ecosistema Urbano l'annuale ricerca condotta dall'associazione sulla qualità ambientale delle 103 città capoluogo di provincia, i cui dati sono stati resi pubblici oggi. Ovviamente per le città della nostra Regione ci sono luci ed ombre e diversità a seconda degli indicatori di qualità ambientale analizzati, ma il quadro complessivo indica che ancora non è stata completamente imboccata la strada della sostenibilità.
Venendo alla classifica, prima delle città toscane è Siena (5° posto a livello nazionale), che però perde tre posizioni rispetto allo scorso anno. In netta ripresa Livorno che invece guadagna 12 posizioni e si piazza al 12° posto; retrocede invece Prato che passa dall'ottavo posto al 17° rispetto all'anno precedente, e Pisa che perde 8 posizioni ma si colloca ancora al 25° posto a livello nazionale. Netta battuta d'arresto per Firenze che perde 23 posizioni scendendo al 38° posto e segno negativo anche per Grosseto che rispetto all'anno precedente perde 9 punti e si posiziona al 55° posto. Sotto la media nazionale Massa che pure, dato da sottolineare, avanza di 32 posizioni. Bassa classifica per Arezzo, Pistoia e Lucca.
«Ecosistema Urbano è uno strumento per verificare la qualità dell'ambiente urbano in tutti i capoluoghi di provincia- ha sottolineato Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana - nonostante situazioni diversificate città per città, dalla Toscana virtuosa che promette la green economy di Obama sarebbe lecito attendersi di più». In generale l'immagine della Toscana disegnata da Ecosistema Urbano rivela una discreta qualità dell'aria, bassi consumi di acqua, un trasporto pubblico sufficiente, una buona dotazione di spazi per le bici, un'ottima presenza di aree verdi e ZTL, con le note negative rappresentate dalla produzione dei rifiuti e consumi energetici. Nello specifico vediamo le prestazioni di alcune città toscane.
Siena pur nel suo quadro virtuoso perde posti per la produzione pro-capite di R.S.U (96°in Italia) e consumo di carburanti ( 88° posto). Tra le novità di quest'anno l'introduzione dell'indicatore sul tasso di motorizzazione dei motocicli, ovvero numero di motocicli circolanti ogni 100 abitanti, e in questo settore Siena si colloca al 96° posto. Abbiamo detto del passo avanti di Livorno. Ciò è dovuto alla bassa produzioni di rifiuti, al numero di auto circolanti ogni 100 abitanti, e alle certificazioni ISO 14001 in relazione al numero di imprese dove conquista il 6° posto nazionale. La città labronica è penalizzata per il consumo di benzina e diesel dove si piazza agli ultimi posti: ogni abitante in un anno brucia 585 Kep/ab/anno di carburante. Per quanto riguarda Prato la città del tessile slitta dall'ottava posizione dell'anno precedente fino alla diciasettesima. I punti critici riguardano gli R.S.U e le imprese certificate ancora troppo poche rispetto alla media nazionale.
Nella parte bassa della classifica (con valori sotto la media nazionale) da segnalare il balzo in avanti di Massa (salta 32 posizioni). Nonostante questa performance le criticità rimangono palesi: in Italia è il capoluogo di provincia con la più alta concentrazione di R.S.U. (890,5 kb/ab/a) occupando il primo posto a livello nazionale. Prima in Italia anche per i consumi idrici (103°), e elevato il numero dei motocicli ogni 100/ab. Per Arezzo che slitta verso il basso di 16 posizioni, le note dolenti sono rappresentate dalle scarse certificazioni ISO 14001, dalla produzione di rifiuti, dalle auto circolanti e dai motocicli. E' però la città che consuma meno acqua, e vanta un'ottima posizione a livello nazionale per il fotovoltaico su edifici. In fondo alla classifica toscana e al 75° posto a livello nazionale troviamo Lucca. Le criticità sono rappresentate da produzione di rifiuti pro-capite, consumo di carburanti diesel e benzina, alto il numero delle auto circolanti.
«Sono le città che figurano tra gli attori principali di un modello di sviluppo sostenibile- ha ripreso Baronti, luoghi che governano il trasporto pubblico e la mobilità. Ed è proprio nei centri urbani che si possono creare condizioni favorevoli al risparmio energetico, all'efficienza, allo sviluppo delle rinnovabili contribuendo a fronteggiare gli effetti del cambiamento climatico» ha concluso il presidente di Legambiente Toscana.