[26/10/2009] News
FIRENZE. Al Quirinale, in occasione della premiazione di 400 studenti che hanno partecipato al concorso di Greencross Italia "Immagini per la terra", il ministro per l'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha lanciato un allarme e un prezioso assist poi utilizzato al meglio dal Capo dello Stato. «Il ministero per l'Ambiente ha subito tagli pesanti a fronte di responsabilità enormi. E' un grido d'allarme che ho lanciato a livello del Governo, ma è anche pubblico. Con un bilancio ridotto di due terzi non solo non è possibile far fronte all'emergenza del dissesto idrogeologico, ma anche alle sfide che ci attendono dietro l'angolo, come la lotta ai cambiamenti climatici che hanno bisogno da subito di una rivoluzione energetica. Da parte del Governo, ci vuole una spinta- ha continuato il ministro- Si tratta di investimenti per il futuro che non vanno vissuti come alternativi ad altre necessita. Investire nella salvaguardia dell'ambiente è un dovere etico e questo è un dovere - ha concluso Prestigiacomo rivolgendosi ai ragazzi - nei vostri confronti».
Dobbiamo dire che passi in avanti il ministro ne ha compiuti (anche se è rimasta ancorata alla 'salvaguardia' e non legge ancora di 'sviluppo sostenibile') e da un po' di tempo si sta smarcando dal general pensiero che caratterizza la linea dominante dell'esecutivo. Fuori da Palazzo Chigi, ma comunque in un altro importante palazzo dello politica romana e nazionale il ministro ha sicuramente trovato (e non solo da oggi) un alleato: il Presidente della Repubblica.
Napolitano, incalzato dai ragazzi che chiedevano cosa si dovesse fare per evitare le gravissime conseguenze delle piogge violente nel nostro Paese ha risposto: «Cominciano a dire quello che non debbono fare le istituzioni, come giustamente ha detto prima di me il ministro dell'Ambiente, a proposito delle case crollate nel messinese, che purtroppo hanno sepolto tante persone e bambini: che queste case erano fatte, alcune abusivamente, altre con regolari permessi. Occorre più severità e più rigore e far rispettare i parametri. Inoltre, ci vuole un impegno maggiore per il risanamento del suolo e per superare l'attuale condizione di dissesto idrogeologico. Sappiamo che i soldi a disposizione sono pochi- ha proseguito il presidente della Republica- Bisogna vedere dove destinarli, a quali impegni, quali voci di spesa pubblica considerare prioritarie. Prima di ogni altra cosa, viene la difesa dell'ambiente, per garantire il futuro del pianeta, del nostro mondo comune».
Per quanto riguarda il percorso dell'Italia nel rispettare gli impegni assunti per la riduzione delle emissioni di CO2, Napolitano ha concluso: «Bisogna chiederlo al governo. Ma io mi fido delle cose significative che ha detto il ministro Prestigiacomo sul rispetto di questo impegno». Un importante sodalizio pare che ormai si sia consolidato, ma Roberto della Seta, capogruppo del Pd nella commissione Ambiente del Senato pur condividendo in pieno le parole di Napolitano, riporta alla realtà dei fatti: «La politica ascolti il giusto appello del Capo dello Stato. L'ambiente è decisivo per il progresso e il benessere dell'Italia. Interventi come quelli per la lotta al dissesto idrogeologico e in favore dell'innovazione energetica sono una priorità assoluta. Purtroppo dobbiamo registrare una distanza tra queste indicazioni e le scelte, anche quelle più recenti, del governo. Nella Finanziaria 2010 all'esame del Parlamento i fondi contro il dissesto idrogeologico sono più che dimezzati, malgrado la situazione a Messina dopo la tragedia dell'alluvione non sia ancora risolta, e non viene rinnovato il finanziamento del 55% per la ristrutturazione energetica degli edifici, una misura decisiva perché l'Italia possa centrare obiettivi di riduzione dell'anidride carbonica e partecipare alla lotta globale contro i cambiamenti climatici. E' chiaro - ha concluso Della Seta - che serve un'inversione di tendenza delle politiche del governo, che deve investire sull'ambiente»