[28/10/2009] News toscana
GROSSETO. La partita dei Fas sembra volgere verso una accelerazione. Dopo l'approvazione del piano siciliano e lo stop estivo su tutti gli altri che aveva fatto sollevare le Regioni rimaste al palo, la prossima riunione del Cipe del 6 novembre potrebbe dare il via libera ad un altro pacchetto che comprende sei regioni del Mezzogiorno (cui è destinato il 90% dei fondi) oltre a Veneto e Lazio.
L'annuncio è stato dato dal ministro per lo Sviluppo Scajola (Nella foto) che avrebbe avuto il via libera per 14,5 miliardi del fondo Fas dopo i veti del ministero dell'Economia che avevano nei fatti bloccato l'iter di trasferimento.
I contenuti dei piani - come riporta un articolo del Sole24Ore - sembrano confermare gli orientamenti del piano siciliano, ovvero una serie di misure in cui avrebbero la priorità le infrastrutture, poi gli impianti energetici, gestione e manutenzione del territorio e ambiente (non meglio specificato), trasporti e logistica e incentivi alle imprese, secondo un modello indicato dal ministero che tende ad evitare la polverizzazione delle risorse e la concentrazione su alcuni assi prioritari, che nel caso della Sicilia erano le infrastrutture valenza interregionale.
Il grosso della fetta dei 14,5 miliardi andranno alla Campania (oltre 4 miliardi) e alla Puglia (3,271) a seguire la Sardegna (circa 2,3 miliardi) e la Calabria (circa 1,87 miliardi). Il resto sarà destinato a finanziari i piani della Basilicata (900 milioni) del Molise (476 milioni) e poi di due regioni del Centro Nord: Veneto (circa 609 milioni) e Lazio (circa 950 milioni).
Resteranno in attesa tutte le altre compresa la Toscana, che ha presentato un piano da 757 milioni, divenuti 709 dopo la riduzione del 6% imposta dal Governo, e nonostante fosse stata la prima regione a concludere la programmazione Fas già a luglio 2008, e ad avere da marzo 2009 l'approvazione del programma attuativo da parte del Cipe.
La regione Toscana aveva attribuito ad esso un valido sostegno per attuare i necessari investimenti per fronteggiare la crisi economica, ma sino ad ora ha dovuto anticipare i fondi per dare via agli interventi previsti
Il piano regionale toscano è strutturato su 9 priorità individuate tra i 25 programmi integrati regionali (Pir) nei quali si declina il Piano regionale di sviluppo, organizzate su 4 obiettivi.
Il primo riguarda lo sviluppo della ricerca e dell'innovazione tecnologica nell'ambito delle politiche industriali, dell'innovazione e sostenibilità nell'offerta turistica e commerciale, dell'accessibilità territoriale e della mobilità integrata e dello sviluppo della piattaforma logistica toscana; il secondo è rivolto alla qualità della formazione lungo tutto l'arco della vita e alla produzione di servici culturali.
Il terzo è relativo alla sostenibilità ambientale dello sviluppo, incentrato prioritariamente sul governo unitario e integrato delle risorse idriche con finanziamenti per le opere finalizzate alla mitigazione del rischio idrogeologico e della tutela integrata delle risorse idriche.
L'ultimo obiettivo riguarda interventi per sviluppare la società dell'informazione con finanziamenti per l'estensione di infrastruttura a banda larga sul territorio regionale.
All'indomani dell'approvazione del piano da parte del Cipe,l'assessore regionale al bilancio, Giuseppe Bertolucci, aveva detto che «questi fondi costituiscono un significativo apporto strutturale alle politiche regionali di sostegno all'economia e al territorio della Toscana», ma il suo ottimismo rischia di essere tradito dai ritardi del governo nell'erogazione di fondi Fas.