[02/11/2009] News toscana

Cronaca di una Commissione provinciale livornese sulle "navi dei veleni"

LIVORNO. Il Consigliere Provinciale del PdL Alessandro Corsinovi ha presentato al presidente della provincia di LIvorno due "domande di attualità urgente" sulla "nave dei veleni" che sarebbe stata affondata davanti alle coste livornesi e sulla vicenda dei container che secondo l'equipaggio della Thales, un'imbarcazione dell'Organizzazione tedesca Green-Ocean, sarebbero stati scaricati in mare a nord dell'Elba il 5 luglio scorso da una nave battente bandiera maltese: la "Toscana".

Al consigliere Corsinovi non è andata giù la riunione della III Commissione provinciale alla quale erano stati invitati Antonio Pergolizzi, responsabile nazionale dell'Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente,  Fabrizio Serena, responsabile dell'Area Mare dell'Arpat e Umberto Mazzantini, responsabile Isole Minori di Legambiente. Corsinovi chiede a Kutufà conto di quanto emerso dalle dichiarazioni del pentito di ‘ndrangheta «anche alla  luce della scoperta che una di queste navi (da lui indicata come affondata a largo di Cetraro) si è rivelata essere semplicemente una nave "passeggeri" colata a picco da un sommergibile nel 1917, il Presidente riferisca al Consiglio quanto già anticipato dall'Assessore all'ambiente alla terza Commissione Consiliare, circa la assoluta necessità di evitare ingiustificati e inutili allarmismi. Chiedo di sapere anche cosa intende fare l'Amministrazione Provinciale per evitare il diffondersi di ulteriori ingiustificate prese di posizione e astratti teoremi sui pericoli di questa, fin qui "inesistente", nave dei veleni», poi se la prende direttamente con gli ambientalisti sulla vicenda segnalata (a luglio) dall Thales largo dell'Elba: «chiedo di conoscere quale sia alla stato attuale, per sua conoscenza, la situazione e come giudica le dichiarazioni avventate fatte in proposito da esponenti di "Legambiente" nel corso di una seduta della Terza Commissione Consiliare in provincia il 27/10/2009 e cioè "...questo non è un mare pulito, è un mare inquinato"»

«Il Corsinovi, arrivato in fortissimo ritardo, dopo l'intervento introduttivo del Presidente della III Commissione Valerio Campione e, soprattutto, ad intervento di Pergolizzi già iniziato - dice Mazzantini - ha subito dimostrato tutto il suo nervosismo ed i suoi radicati pregiudizi accusando Campione di non aver specificato nella convocazione chi fossero i partecipanti all'audizione. E' bastata una lettura della convocazione per dimostrare che il mio nome e quelli di Pergolizzi e Serena erano invece ben evidenti e con le relative qualifiche. La magra figura ha fatto ulteriormente innervosire Corsinovi che ha accentuato il suo atteggiamento apertamente ostile, fino ad accusare Pergolizzi di aver messo in piedi una specie di film attraverso una ricostruzione fantascientifica. A niente è servito spiegargli che quelli che riferiva Pergolizzi erano dati contenuti nelle relazioni delle Commissioni Parlamentari antimafia e sul ciclo dei rifiuti, in relazioni della Direzione Investigativa Antimafia confermate dall'allora Ministro Giovanardi (dello stesso Partito del Corsinovi) e che era stato il Sottosegretario D'Alì (anche lui del Pdl), non Legambiente, a rispondere pochi giorni prima ad un'interpellanza parlamentare dicendo che "sono certe le notizie inerenti l'affondamento di una nave carica di rifiuti tossico farmaceutici ad opera della ‘ndrangheta al largo delle coste livornesi".  A niente è servito spiegargli che i dati generali sugli affondamenti delle navi erano quelli dell'International Maritime Organization dell'Onu... Corsinovi ha continuato a dire che erano tutte invenzioni ed esagerazioni di Pergolizzi. Io mi sono limitato a leggere il diario di bordo della Thales e la dichiarazione giurata di un passeggero che rendevano conto dell'episodio di scarico di materiale e del successivo tentativo di speronamento da parte della "Toscana", poi ho sollevato il problema di un altro tipo di scarico di rifiuti che minacciano da anni le isole dell'Arcipelago Toscano, il loro ambiente ed il loro turismo: il lavaggio delle cisterne delle petroliere a mare e lo scarico di idrocarburi, evidenziando il pericolo corso dalle nostre isole a causa della cessazione nell'estate 2009 dei servizi "Castalia" di sorveglianza e pulizia del mare e che comunque la loro prossima ripresa non tranquillizza, visto che il numero delle navi "pulisci mare" sarà dimezzato».

Serena dell'Arpat ha evidenziato che la fascia costiera livornese non risulta inquinata (salvo un paio di punti critici noti) ma che il fondale del mare è letteralmente costellato di rifiuti, come ben sanno i pescatori, ed ha proposto un'iniziativa che dia proprio ai pescatori il modo e le risorse per portare i rifiuti a terra e per smaltirli. «Mi sono permesso di riprendere quanto detto da Serena - spiega Mazzantini - evidenziando che comunque il Mar Mediterraneo è, secondo le indagini scientifiche internazionali, il mare più inquinato da petrolio ed uno tra i primi per presenza di rifiuti plastici, sia sulla superficie che nei fondali. Dati notissimi anche a chi ha solo una minima conoscenza dello stato dei mari e degli oceani, ma che a Corsinovi sono parsi allarmanti esagerazioni. Era l'unico a dare segni di insofferenza e nervosismo e ci ha attaccato in modo offensivo, e poco consono ad un consesso istituzionale. Poi c'è stata la perla finale: al mio invito ad andarsi a leggere le relazioni finali delle commissioni parlamentari, le interpellanze parlamentari firmate da esponenti del suo Partito e le dichiarazioni dei rappresentanti del suo governo, il Consigliere del Pdl non trovava di meglio che chiedere al presidente della II Commissione le mie generalità, nemmeno avessi commesso un'infrazione stradale...».

Sulla vicenda interviene alche il consigliere provinciale del Pd Giuseppe Coluccia che fa presente a Corsinovi che la convocazione della commissione nasce dal fatto che «Le confessioni di un pentito della camorra su un possibile affondamento di una nave davanti alle coste toscane hanno necessariamente messo in allarme le autorità marittime e di controllo locali, facendo iniziare opportune indagini tecniche, tutte rivolte a tranquillizzare un'opinione pubblica già allarmata dalle notizie comparse su gran parte dei media. In quella sede ed occasione è stato possibile acquisire a livello istituzionale, nonostante ed al di là dei segni d'insofferenza ed intolleranza durante la stessa audizione, tenuti dal consigliere Corsinovi, verso i rappresentanti dell'associazione ambientalista e della aggressività verbale e minacciosa verso il Presidente della Commissione, un insieme d'informazioni su vicende ed atti che sono tuttora oggetto d'indagine ed accertamenti tecnici. Il quadro generale che è emerso è una condizione di continua esposizione al rischio per la salute umana e per le eventuali ricadute negative sull'economia del mare e della costa a causa di comportamenti scorretti inquinanti, tenuti da chi incrocia davanti alle nostre coste ed in aree marine sotto tutela. Risultano segnalazioni di tutto ciò presso le Capitanerie, le Questure, gli enti portuali, prodotte da pescatori, da navigatori, da diportisti e da bagnanti. Ci sono emergenze che hanno contrassegnato il passato e la recente stagione, vedi quanto successo all'Elba davanti alla spiaggia di Cavoli. C'è quest'ultima vicenda connessa a possibili traffici ed azioni pericolose di matrice mafiosa e criminale, possibile affondamento di navi con carichi pericolosi, sulla quale la magistratura sta ancora indagando ed è in corso una ricerca tecnica. Cosa può fare un ‘istituzione pubblica", proprio al fine di garantire e tranquillizzare l'opinione pubblica toccata da vicende come queste, se non quello di assumere, con gli strumenti a sua disposizione, appunto le commissioni permanenti, un vigile ed attento atteggiamento responsabile di garanzia per la salute pubblica, stimolando gli opportuni controlli e verifiche? E' da ritenere doveroso o no, che le istituzioni pubbliche assumano iniziative rivolte a fornire un quadro informativo il più attendibile ed oggettivo ed esercitare un controllo ed un atteggiamento vigile su questioni attinenti la salute dei cittadini, l'integrità e la sicurezza degli ambienti, la salvaguardia da possibili gravi danni per l'ambiente e l'economia? Noi riteniamo che questo sia il loro "mestiere", quello di rappresentare e vigilare sul rispetto degli interessi generali del cittadino. Pare che il consigliere Corsinovi, rivendicando un atteggiamento censorio e teso a nascondere problemi anche conclamati, non senta questa responsabilità "istituzionale"di garanzia verso la salute dei cittadini Livornesi ed Elbani».

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