[03/11/2009] News
LIVORNO. Oggi l'Iucn ha reso noto l'ultimo aggiornamenti della sua Lista Rossa e purtroppo le notizie non sono buone: «17.291 specie sulle 47.677 specie repertoriate sono minacciate di estinzione».
Secondo l'Iucn «I risultati rivelano che il 21% di tutti i mammiferi conosciuti, il 30% di tutti gli anfibi conosciuti, il 12% di tutti gli uccelli, il 28% dei rettili, il 37% dei pesci di acqua dolce, il 70% delle piante, il 35% degli invertebrati repertoriati ad oggi d sono minacciati».
L'umanità sta assistendo inconsapevole alla perdita della bellezza e all'assottigliarsi della complessa tela della vita che la sostiene. L'Antropocene ingoia specie su specie e la Lista Rossa lancia un allarme troppo spesso inascoltato.
Secondo Jane Smart, direttrice del Biodiversity conservation group dell'Iucn «Si accumulano le prove della severità della crisi dell'estinzione che stiamo attraversando. A gennaio inizierà l'International Year of Biodiversity. Secondo le ultime analisi della Red List dell'Iucn, sarà impossibile arginare la perdita della biodiversità nel 2010, come prevedevano i nostri obiettivi. E' tempo che i governi comincino seriamente ad operare per la protezione delle specie e che questo scottante soggetto figuri tra le loro priorità l'anno prossimo, perché il tempo pressa».
La situazione è particolarmente drammatica per gli animali a noi più vicini: sulle 5.490 specie di mammiferi classificate nel mondo, 79 sono estinte o estinte allo stato selvatico, 188 sono in pericolo critico di estinzione, 449 sono in pericolo e 505 vulnerabili.
Per la rima volta compare nella Lista Rossa il Voalavo antsahabensis, un roditore del Madagascar che è in pericolo a causa della pratica del "brucia e coltiva" che sta distruggendo le foreste tropicali di montagna nella grande isola africana.
Nella Red List compaiono 1.677 specie di rettili, e addirittura 293 sono state aggiunte quest'anno. In tutto, 469 specie sono minacciate di estinzione, 22 sono già estinte io estinte allo stato selvatico. L'estinzione avanza a grandi passi tra i rettili delle Filippine che ormai contano ben 165 specie endemiche nella Lista Rossa, compreso il varano di Panay (Varanus mabitang), un sauro estremamente localizzato e minacciato sia dalla perdita di habitat dovuta all'agricoltura ed alla deforestazione, sia dalla caccia. Anche l'idrosauro delle Filippine (Hydrosaurus pustulatus) é entrato nella Red List come vulnerabile a causa della caccia intensive alla quale vengono sottoposti I suoi piccoli per rifornire il mercato occidentale degli animali da compagnia, mentre gli adulti vengono cacciati per la loro carne da vendere sul mercato locale.
Simon Stuart, che dirige la Species survival commission dell'Iucn, spiega che «I rettili del pianeta sono senza o in una cattiva posizione, ma è possibile che la situazione attuale sia ben peggio di quanto appaia. Abbiamo bisogno di una valutazione che si basi su tutti i rettili per comprendere la gravità della situazione, ma ci mancano i 2 0 3 milioni di dollari necessari».
Mentre scarseggiano i dollari (promessi solennemente anche al G8) gli animali che più soffrono il cambiamento climatico e l'inquinamento stanno scomparendo in silenzio: secondo la Lista Rossa Iucn tra le 6.285 specie di anfibi fino ad oggi conosciute nel mondo, 1.895 sono in pericolo di estinzione, il record tra i vari gruppi del regno animale. 39 specie di anfibi sono ormai estinte o scomparse in natura, 484 sono in pericolo critico di estinzione, 754 sono in pericolo e 657 sono vulnerabili.
Il Rospo dallo spruzzo di Kihansi (Nectophrynoides asperginis), un anfibio che prima viveva numeroso in Tanzania, e che fino ad ora era considerato a rischio critico è ormai estinto allo stato selvatico. Quel che rimaneva della popolazione di questo rospo africano è stato spazzato via da una diga che gli ha sottratto il 90% dell'acqua che alimentava il suo habitat, poi è arrivata la malattia fungina della chytridiomycosi a sterminarli definitivamente.
Proprio una malattia fungina, la Batrachochytrium dendrobatidis, che sembra strettamente collegata al global warming, è diventata il peggiore killer degli anfibi di Panama: è la causa dell'inclusione nella Red List come a rischio critico di estinzione della raganella Ecnomiohyla rabborum, della quale in natura sembra ormai essere rimasto un unico esemplare di maschio, sfortunatamente i tentativi di allevare questi piccoli anfibi in cattività sembra stiano fallendo.
La Lista Rossa si sta occupando anche della fauna più dimenticata e che addirittura rischia di scomparire prima che l'uomo la "scopra" Quest'anno dei 7.615 invertebrati classificati (un0inezia) dall'Iucn 2.639 risultano minacciati di estinzione. I ricercatori hanno aggiunto 1.360 specie di libellule, portando il loro numero a 1.989 e scoprendo che 261 sono minacciate, come la libellula gigante (Chlorocypha centripunctata) che vive nel sud di Nigeria e Camerun, in pericolo a causa della distruzione delle foreste.
Nella Red Lst sono entrate anche 94 nuove specie di molluschi portando il loro numero catalogato a 2.306, delle quali 1.036 sono minacciate di estinzione, comprese le sette lumache di acqua dolce che vivono solo nel lago cinese di Dianchi, nello Yunnan , che vanno a raggiungere le 12 specie di pesci (su 13) che vivono nello stesso specchio d'acqua e che sono vicine all'estinzione a causa dell'introduzione di specie aliene e della pesca eccessiva.
Dalla Lista Rossa emerge proprio la drammatica situazione della fauna di acqua dolce, che cioè vive nell'elemento vitale per la sopravvivenza ed il benessere degli esseri umani.
Sono 3.120 specie di pesci di acqua dolce, 510 in più di quelle comprese nelle Red List l'anno scorso, ma rimane ancora molto da fare per conoscere la situazione di tutti i pesci dolceacquicoli del mondo. Quel che oggi sappiamo è che almeno 1.147 specie sono minacciate di estinzione. Il pesca guardabuoi (Neochanna apoda), che vive solo in Nuova Zelanda è entrato nella categoria vulnerabile perché ha cominciato a sparire in numerosi corsi d'acqua, probabilmente perché l'85 - 90% delle zone umide neozelandesi è stata "bonificata" per usi agricoli o è in degrado. Lo status dell'Australian grayling (Prototroctes maraena) è invece migliorato grazie agli sforzi per la sua protezione ed è quasi fuori pericolo grazie alle "scale per pesci" costruite sulle dighe per permettergli di risalire i fiumi sbarrati durante le sue migrazioni, inoltre sembrano aver funzionato le salatissime multe inflitte ai pescatori che vengono trovati in possesso di questa specie.
Jean-Christophe Vié, a capo dello Species programme dell'Iucn, spiega che «Le specie che vivono in acqua dolce sono state dimenticate per lungo tempo. Quest'anno ne abbiamo di nuovo aggiunte un gran numero alla Lista Rossa dell'Iucn e confermiamo l'elevata minaccia che pesa su numerosi animali e piante d'acqua dolce. Questo riflette bene lo stato delle nostre risorse idriche, il cui valore è d'altronde immenso. Dobbiamo quindi immediatamente proseguire nei nostri sforzi con grande urgenza, ma la cosa più importante é di servirsi di queste informazioni disponibili per utilizzare più ragionevolmente le risorse idriche».
La Lista Rossa si occupa anche del mondo vegetale che molti vedono come un indistinto problema all'interno della più generale deforestazione. Ma sulle 12.151 specie di piante comprese nella Lista, ben 8.500 sono minacciate di estinzione e 114 sono già estinte o ne rimangono solo esemplari coltivati.
La titanca o regina delle Ande (Puya raimondii) è ormai in pericolo di estinzione nel suo habitat montano tra il Perù e la Bolivia, anche perché produce semi solo una volta ogni 80 anni e poi muore, ma il vero rischio viene dal cambiamento climatico che sta limitando la sua capacità di fiorire e dall'aumento del bestiame brado che mangia le giovani piante di titanca.
Craig Hilton-Taylor, direttore dell'ufficio dell'Iucn perla Lista Rossa, non ha dubbi sulla gravità della situazione: «Quest'anno la Red LIst impone rispetto. Questi risultati non rappresentano che la punta dell'iceberg. Al momento, abbiamo valutato solo 47.663 specie, mentre ne esistono ancora milioni che possono essere seriamente minacciate. Però sappiamo per esperienza che l'azione in favore della salvaguardia dà i suoi frutti, così come che é importante di non attendere che sia troppo tardi e di cominciare a salvaguardare le nostre specie si subito».