[05/11/2009] News toscana

Guerri (Wwf Livorno): Che senso ha questa continua espansione della città?

LIVORNO. Stiamo assistendo inermi alla continua espansione della nostra città: nuovi quartieri sono nati e altri ne nasceranno su un modello basato prevalentemente sul commercio di grande distribuzione e sulla mobilità in automobile. E' diventata una battaglia ardua quella della nostra associazione per cercare di convincere il cittadino a preferire l'uso della bicicletta e del trasporto pubblico per gli spostamenti in città dopo la creazione di Porta a Terra con i suoi sterminati parcheggi, e le cose peggioreranno quando sarà realizzato l'enorme area commerciale del Nuovo Centro o quella di Porta a Mare. I grandi centri commerciali inoltre quasi mai educano il cittadino ad un opportuno consumo critico legato ai costi ambientali dei prodotti che arrivano da tutto il mondo e finiscono nei nostri carrelli. In una città la cui popolazione non aumenta da anni vorremmo soffermarci e chiederci se questa continua espansione sia necessaria ed effettivamente positiva. Noi crediamo di no.

L'idea del momento pare essere quella che riguarda la costruzione del nuovo ospedale. Come associazione non entreremo nel merito della necessità o meno di questa nuova infrastruttura, tuttavia non possiamo che esprimere alcune profonde perplessità.

Innanzitutto la zona dove nascerà l'ospedale è al confine con aree in cui è prevista la riqualificazione ambientale, la conservazione e valorizzazione dei corridoi ecologici tra la fascia verde collinare e quella costiera. Il nostro timore riguarda le interferenze che la grande infrastruttura e soprattutto tutte le opere connesse avranno con le delicate aree limitrofe, determinando non un miglioramento della qualità della vita ma un peggioramento della qualità dell'ambiente, e creando impatti non mitigabili sulle risorse ambientali (aria, acqua, suolo, biodiversità...).

Come WWF Livorno vogliamo sottolineare l'importanza sia di mantenere un limite all'espansione della città preservando una fascia di territorio - cuscinetto tra le aree urbane e quelle collinari (solo in parte protette dal Parco delle colline livornesi), che di mantenere intatte le poche aree verdi presenti, spesso ex-agricole e pede-collinari, che invece sono già state inglobate nel perimetro urbano. Non è successo così nei casi della piana di Guasticce, Salviano2, Nuovo Centro.

Per tutti questi motivi ci chiediamo se, nel caso del nuovo ospedale, oltre allo studio di fattibilità di cui non abbiamo preso visione non sia opportuno realizzare una Valutazione di impatto ambientale che tenga conto degli intensi flussi di traffico generati, degli impatti della nuova viabilità e degli estesi parcheggi e che valuti la fragilità del territorio che ricade in un'area delimitata da due corsi d'acqua e da aree a pericolosità franosa. In fase di Via inoltre si potrebbero progettare opportune mitigazioni e compensazioni da mettere in atto in fase di cantiere (della durata di alcuni anni) e di gestione (alcuni decenni) della nuova struttura.

E' difficile inoltre valutare la bontà o meno della nuova opera senza sapere quale sarà la nuova destinazione d'uso dell'area del vecchio ospedale: vorremmo sapere come verranno utilizzati gli edifici esistenti e se l'intervento consisterà in una opportunità di riqualificazione urbana oppure di speculazione edilizia.

Quello che vorremmo conoscere in definitiva è la risposta a questa domanda: come vogliamo la Livorno del futuro? Quali idee hanno i nostri amministratori? Come è possibile procedere per interventi così pesanti senza ripensare l'intera programmazione urbanistica della città?

Secondo noi sarebbe stato meglio inserire il nuovo ospedale tra le nuove previsioni del piano strutturale in fase di revisione, in modo da poter valutare, per esempio attraverso una valutazione ambientale strategica, gli effetti cumulativi, additivi e sinergici, del complesso dei nuovi interventi previsti.

Ad oggi l'unica immagine che abbiamo in mente è quella di un sabato pomeriggio dell'inverno del 2015, in cui la Variante Aurelia sarà paralizzata da un flusso continuo di macchine in fila per andare all'Ipercoop (uscita porta a terra), all'Ikea (uscita Livorno sud) e all'Ospedale (uscita Montenero). E le ambulanze? O forse è già prevista anche la realizzazione di una terza corsia sulla Variante?

Infine: perché a noi cittadini nessuno ha mai chiesto come vogliamo la città e quali sono i nostri desideri e i nostri bisogni? Il coinvolgimento dei cittadini è ancora nullo nelle grosse questioni che contano. E non è facile operare neanche per un'associazione di volontariato come la nostra che fino a adesso è rimasta esclusa da un dibattito che evidentemente è avvenuto in stanze di cui non possediamo la chiave.

* Diego Guerri è presidente Wwf Livorno

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