[05/11/2009] News
FIRENZE. In vista dell'appuntamento di Copenhagen dove auspichiamo almeno qualche impegno verrà preso per la riduzione dei gas climalteranti, l'agricoltura è disposta a fare anche qualche passo indietro purché venga adeguatamente sostenuta. Questo è quanto emerge dal rapporto che la Fao (organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura) ha presentato a Barcellona in occasione dei colloqui sul cambiamento climatico preparatori al vertice che si terrà in terra danese. Quattro i punti trattati nel rapporto "Food security and agricultural mitigation in developing countries,option for capturing sinergie": miglioramento della gestione delle colture, bilanciamento rischi e benefici, meccanismo di finanziamento e vantaggi. Punto centrale del rapporto è quello del risanamento biologico del suolo. Attraverso varie tecniche e scelte agricole come una minore lavorazione del terreno, l'utilizzo dei residui colturali come composto per la copertura, l'impiego di colture perenni per coprire il suolo e la risemina dei pascoli, verrebbe favorito il sequestro di carbonio nel terreno mitigando i cambiamenti climatici. «Molte delle strategie agricole per mitigare il cambiamento climatico sono positive anche per la sicurezza alimentare, per lo sviluppo e per l'adattamento al cambiamento climatico - ha dichiarato il vice direttore generale della Fao, Alexander Mueller- la sfida è riuscire a capitalizzare queste sinergie potenziali gestendo i rischi-benefici per la sicurezza alimentare».
Ma secondo la Fao nel breve periodo queste opere di risanamento con vantaggi per l'ambiente potrebbero comportare un calo dei redditi, e quindi sono necessari dei contrappesi, quali incentivi e compensazioni, che porterebbero netti vantaggi a lungo periodo e che consentirebbero invece nel breve di non mandare in ulteriore crisi il settore. Per questa ragione il rapporto, delinea possibili meccanismi di finanziamento, sia pubblici che privati, che potrebbero tenere insieme i benefici potenziali per una mitigazione del cambiamento climatico, per la sicurezza alimentare e per lo sviluppo agricolo.