[10/11/2009] News
PISA. Gli ecodem non hanno perso tempo per manifestare la loro delusione per la relazione di Bersani che non avrebbe dato ai temi ambientali le risposte che essi si aspettavano e auspicavano. Il disappunto deve essere stato davvero forte se loro generalmente così poco scattanti si sono fatti subito sentire.
Ma proprio qui c'è qualcosa che non convince. Gli ecodem sono presenti nel Pd (come lo erano stati in altre formazioni politiche) da sempre e da tempo il partito aveva anche un suo ministro ombra dell'ambiente. La domanda da farsi quindi è: gli ecodem e il ministro hanno contribuito a rendere più incisivo il ruolo del partito su questi temi? E questa singolare presenza è oggi in grado di concorrere a quella svolta che essi sembrano rivendicare dubitando peraltro che Bersani possa e voglia farlo seriamente?
Qui continuare ad agitare l'atomica e il nucleare serve a poco. Servirebbe capire perché mentre in Italia si davano colpi su colpi su qualsiasi politica di programmazione per lasciare mano libera alla speculazione, alla cementificazione, ad un recupero formidabile del peggior centralismo in barba al conclamato federalismo, mettendo con le spalle al muro le regioni e gli enti locali anche con ipotesi cervellotiche di riassetto, noi non siamo riusciti a dare risposte adeguate.
Quali iniziative a partire dal parlamento e poi nel paese abbiamo promosso, proposto e portato avanti per rintuzzare questa offensiva? O si pensa davvero che l'economia verde possa prendere avvio senza una politica di programmazione che pure ha conosciuto stagioni meno infelici di quella presente con Ruffolo prima e Ciampi dopo?
Mi sarò distratto ma io non ho visto granchè su questo fronte. Ho semmai registrato spesso inspiegabili silenzi sul suolo come sul paesaggio e la tutela ambientale, su leggi che sono state lesionate nel silenzio pressochè generale, Ecodem inclusi che ora sembrano essersi risvegliati.
Io credo che questa nuova politica non possa essere appaltata a nicchie sia pure animante dalle migliori intenzioni di cui spesso però si sono perse anche le tracce. L'idea di una gestione separata dei temi ambientali appartiene ad una tradizione ormai in crisi perché fondata su una concezione dell'ambiente come cosa separata e separabile dal resto.
Non abbiamo più bisogno di club ancorchè culturalmente nobili. Abbiamo bisogno di un partito che per essere di governo nelle regioni e domani a Roma sappia rilanciare una politica in cui programmazione e pianificazione ritrovino un serio riconoscimento e rilancio e non siano termini banditi come ora.