[11/11/2009] News

Carta da macero: rifiuto o materia seconda?

GROSSETO. Dal rapporto 2009 su  L'Italia del recupero di Fise Unire, si legge che da paese tradizionalmente "importatore" di materie prime secondarie l'Italia sta diventando un paese esportatore, con potenziali ripercussioni sull'intero ciclo di raccolta e recupero dei rifiuti sia urbani che speciali.

In particolare questo è vero per il settore della carta dove dal 2004, la raccolta totale di macero in Italia ha superato la capacità di riciclaggio dell'industria cartaria nazionale e nel 2008, l'esportazione ha superato 1,5 milioni di tonnellate di macero, con un saldo import/export pari a circa 1 milione di tonnellate.

La domanda di macero italiano è cresciuta soprattutto nei paesi asiatici, Cina in testa, che nonostante la crisi ha visto raddoppiare i quantitativi importati dal nostro paese.  L'esportazione di macero, quindi insieme alla crescita della domanda di macero da parte del settore cartario nazionale, ha permesso di dare sbocco ai materiali raccolti, rafforzando il circuito della raccolta differenziata della carta e cartone: essa è perciò divenuta un fattore cruciale per mantenere in equilibrio raccolta e recupero.

La raccolta nel 2008 in Italia ha intercettato 6,3 milioni di carta e cartone: 2,5 milioni di tonnellate dal circuito urbano, quasi 2,4 milioni di tonnellate dalle attività commerciali ed industriali, 1,4 milioni di tonnellate dai processi produttivi come sfridi e rifiuti.

Degli oltre 3,5 milioni di tonnellate di rifiuti  che le piattaforme hanno ricevuto e trattato nel 2008,  la carta e cartone rappresentano il 43%: in particolare, questa frazione è composta per il 53% da cartone, per il 43% da cartaccia mista e per il 4% da altre carte.

Dal totale di oltre 3 milioni di tonnellate di materiali che sono usciti da queste piattaforme (oltre 500 mila tonnellate sono stati gli scarti avviati a smaltimento) il 54% sono materiali cartacei, composti prevalentemente da cartaccia mista (33%), cartone ondulato (43%), riviste e quotidiani (10%) e frazioni minori di altre carte.

Quindi in queste piattaforme entrano rifiuti ed escono materie prime seconde e scarti che sono classificati come rifiuti speciali.

«Le piattaforme che in Italia producono carta da macero (circa 600) operano prevalentemente in regime di procedura semplificata e dal loro processo esce un materiale che viene classificato come materia prima seconda ai sensi del Dm 5/2/98» ci spiega Enzo Scalia,  Amministratore Delegato di Interseroh Italia, una azienda fondata nel marzo 2006 dalla casa madre tedesca, che si occupa della commercializzazione di materie prime secondarie, in particolare di carta da macero.

Materiali che vengono utilizzati nelle cartiere per fare altra carta, dal momento che nel settore cartario il ricorso a materiali recuperati rappresenta oltre il 55% della produzione. Ma come gli altri, anche il settore cartario nazionale continua a risentire pesantemente della forte crisi di domanda internazionale e la produzione nazionale di carte e cartoni continua a collocarsi abbondantemente al di sotto dei livelli, già in calo, dello scorso anno.

Nella sintesi dei primi 6 mesi dell'anno la perdita produttiva,si legge nel rapporto di Fise Unire, rispetto all'analogo periodo 2008, sarebbe vicina al 17%.

In questo quadro è quindi ipotizzabile che le 70 cartiere presenti nel nostro paese- in cui il consumo di macero è ormai stabile- non possano ricevere altro materiale ed è quindi prevedibile che cresca l'esportazione e il commercio internazionale di materie recuperate dal settore della carta, ma c'è un problema.

«In Italia si è consolidata la tradizione di considerare il macero esclusivamente una materia prima seconda, e storicamente sono presenti nel nostro paese i commercianti di macero per cui non è prevista l'iscrizione all'Albo rifiuti, e le cartiere che ritirano macero, non sono autorizzate al ricevimento di rifiuti, ma con l'entrata in vigore del regolamento 1013/06 le cose si sono complicate» ci ha detto Enzo Scalia.

Solo in Italia carta e cartone sono considerati materia prima seconda e non rifiuto e il regolamento 1013/06  non contempla questa definizione ma quella di rifiuti cellulosici e descrive le procedure per la loro movimentazione.

«In pratica il macero viaggia come materia prima seconda in Italia ma diventa rifiuto arrivato alla frontiera;-  ha sintetizzato Scalia- analogamente è rifiuto quando arriva dall'estero e diventa materia prima seconda una volta entrato nei confini nazionali».

Quindi attualmente la situazione è quella di un surplus di carta da macero che proviene dal circuito delle raccolte pari a 1,5 milioni di tonnellate, che difficilmente trova allocazione nei circuiti del riciclo, e che quindi è destinata all' esportazione ma potrà esserlo solo se considerata rifiuto.

Ma le piattaforme di selezione, ci ha spiegato Enzo Scalia, «difficilmente possono far uscire il materiale come rifiuto, visti i vincoli di autorizzazione e l'obiettivo con cui sono nate, ovvero trasformare un rifiuto in ingresso in una materia prima seconda».

Il risultato è un pasticcio e una diffusa e generale incertezza su quali siano i comportamenti e le procedure da utilizzare «ma- si chiede Scalia - quanto potrà durare l'attuale sistema di gestione del macero senza far collassare il sistema delle raccolte differenziate?».

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